Coaching e PNL: Lo Stress è la causa più frequente di Burn Out

Coaching e PNL: effettivamente è ormai provato che la causa più frequente di Burn Out lavorativo è lo stress.

Persone che desiderano avere successo, fare carriera, elevarsi al di sopra degli altri spesso si trovano in situazioni in cui la pressione sulle loro spalle (e non solo) si alza notevolmente.

Certo il premio finale può essere molto interessante nel Bussiness, ma i costi possono essere enormi, con una gran quantità di tempo perso e persone con grandi abilità e ottima formazione che soffrono di malattie “stress-correlate”, che magari si ritrovano a dover effettuare scelte lavorative obbligate per il mantenimento della loro salute o ad avere performances molto al di sotto del loro potenziale.

Questo ha un impatto sui costi aziendali o relativi all’attività, significa che la persona potrebbe trovarsi a mettere a rischio anche le performances dei propri collaboratori e partners.

Se quando sei al lavoro riconosci qualcuno di questi sintomi di stress nei tuoi comportamenti o in quelli dei tuoi colleghi, è di fondamentale importanza che tu faccia qualcosa in merito. Oggi è possibile con il Coaching.

Sintomi Cognitivi & Sintomi Emotivi

  • Problemi di memoria
  • Approccio umorale
  • Difficoltà o impossibilità di concentrazione
  • Irritabilità
  • Valutazioni errate
  • Sensazione di sovraccarico
  • Approccio e visione negativa
  • Agitazione e difficoltà a rilassarsi
  • Pensieri ansiosi
  • Isolamento e solitudine
  • Costante stato di preoccupazione
  • Depressione e infelicità generali

Sintomi fisici & Sintomi comportamentali

  • Dolori diffusi
  • Alterazione del sonno
  • Diarrea
  • Mangiare troppo o troppo poco
  • Nausea
  • Isolamento dagli altri
  • Dolori al petto e battito accelerato
  • Usare fumo, o droghe o alcol
  • Basso desiderio sessuale
  • Procrastinazione
  • Raffreddori frequenti
  • Comportamenti Nervosi

Sempre più realtà lavorative stanno intervenendo introducendo il concetto di centratura mentale ai loro dipendenti e collaboratori attraverso varie metodologie e tecniche. Dalla meditazione alla mindfulness, dal Coaching alla Programmazione Neuro Linguistica.

Tutti questi approcci sono comunque indirizzati ad aiutare l’individuo a cambiare il modo di pensare e filtrare le esperienze in maniera tale da ridurre i livelli di stress e di ansia attraverso una maggiore consapevolezza di sé e una connessione mente-corpo amplificata.

In particolare quando lavoro con persone che si trovano in questo tipo di situazione introduco tecniche di auto-consapevolezza prima per poi passare a tecniche di auto-ipnosi e rilassamento profondo guidato (puoi trovare alcuni esempi nei cd ipnotici che ho creato della serie NBO – Neuro Brain Optimizer) che possano essere usate fin da subito dalle persone.

CoachingI risultati sono pratici e molto rapidi, specialmente per quanto riguarda la riduzione dei livelli di stress.

Le persone imparano a pensare diversamente in maniera da sviluppare sempre maggiore resilienza rispetto alla quantità di attività, lavorative e non che la vita ci mette quotidianamente di fronte per aiutarci a raggiungere con sempre maggiore crescita e soddisfazione le nostre mete.

L’aspetto più importante è che attraverso i percorsi di Coaching, con la PNL le persone notano un costante incremento del benessere con i sintomi dello stress che si dissolvono.

In una realtà che ci chiede sempre di più è giunto il tempo di investire sul capitale umano, sia da parte delle aziende sia da parte del privato.

E’ giunto il momento di diventare più consapevoli, più resilienti, di imparare ad applicare il modello D-K.AL.T. yourself nella vita quotidiana.

Quando vorrai puoi iniziare un percorso per gestire ancora meglio i tuoi livelli di stress, il tuo futuro e il tuo amore per la vita….

 

Marco Valerio Ricci

Licensed NLP Master Trainer & Coach

 

Coaching: l’Ego non basta mai, espandilo!

Questa volta ti parlo di una serie di riflessioni che sono scaturite da un lavoro di auto-coaching che ho fatto con me stesso recentemente.

Stavo lavorando su un atteggiamento apparentemente non aggressivo di risposta a un comportamento tendente alla manipolazione nei miei confronti da parte di uno di quei classici “venditori” un po‘ squali.

Forse hai presente il tipo di persona a cui faccio riferimento.

coachingIl tipo di riflessione parte dall’idea che spesso le persone hanno di me, secondo cui, essendo riconosciuto tra i maggiori esperti mondiali nell’ambito della Programmazione Neuro Linguistica (almeno così mi definiscono avendo ricevuto dal dr. Richard Bandler il titolo di Licensed NLP Master Trainer), bisogna essere molto cauti nel parlare con me.

Questa cosa mi ha sempre stupito moltissimo. Uno dei miei principi fondamentali di vita è che non entro in un combattimento se so di essere più forte. Questo ha innumerevoli conseguenze. Non uso la PNL nella vendita, sarebbe una relazione impari.

Gli strumenti che si hanno vanno utilizzati solo per il bene e l’equilibrio maggiore dell’intero sistema. Tante volte sento nascere un sorriso dentro di me, quando in una trattativa commerciale qualcuno cerca di usare una qualche tecnica, più o meno PNLlara…rimango basito, come può una persona non rendersi conto che lo sgamo facilmente?

Il problema delle persone è il loro ego, la loro sete di apparire, ai loro stessi occhi, più “forte”, più “importante”, più di “valore” di un ipotetico avversario. Se si rendessero conto che l’avversario non esiste? Loro stessi sono il loro avversario.

Stanno combattendo una battaglia che non potranno mai vincere, perché ogni vittoria andrà ad alimentare solo il demone che alberga, affamato dentro di loro.

E più questi cresce, e più è affamato. In molti seminari divulgo quella che a mio modo di vedere è la prima soluzione per lavorare sull’Ego, anche se molto spesso la risposta che traspare nella mente razionale delle persone è quasi sgomenta. In realtà il modo migliore per lavorare sull’Ego non è quello che di solito si pensa, annullarlo.

Nella nostra cultura, almeno, i comportamenti e le dinamiche sociali basate sull’Ego sono così diffuse e radicate che non è applicabile un reale annullamento del proprio ego.

Quindi? La mia proposta, da anni a questa parte è quella di fare il contrario, espandilo!

Fai in modo di avere un ego pari a quello di un Dio. Se tu avessi l’Ego di un Dio, ti cureresti delle quisquilie terrestri?

Di qualcuno che ti taglia la strada, o ti tratta male, o cerca di sopravanzarti?

Avresti così tanto potere potenziale che queste piccole e semplici cose non ti potrebbero minimamente toccare. Facile, no?

Beh non proprio, soprattutto quando la maggior parte delle persone non è stata addestrata a sentirsi superiore a tutto. ci danno fastidio le mosche e le zanzare, esistono addirittura persone con la fobia dei ragni, come potrebbe essere che non ci curiamo di quello che le altre persone fanno e di come questo abbia ripercussioni nei nostri confronti?

Per questo, fino ad ora ho preferito parlare di questo argomento esclusivamente durante i seminari di PNL, Coaching e Crescita Personale.

Una persona che non ha intrapreso un percorso di crescita ha difficoltà ad immaginare quanto sto descrivendo, figuriamoci accettarlo!

Pensa che persino molti dei Coach che conosco mi hanno più volte guardato come se volessi fare il santone nel parlare di questo argomento. In realtà è una cosa molto semplice.

Riconosci a te stesso di essere divino e perfetto esattamente per come sei. Porta il tuo Ego allo stesso livello di perfezione. Assapora le diverse sensazioni che in questo stato provi e, semplicemente, nota come tutto è sempre perfetto così com’è, non ti serve nient’altro per essere felice, nulla da appagare, niente da chiedere o da raggiungere.

Ti hanno ipnotizzato in una realtà di mancanza e di bisogno che limita il tuo stesso essere, nel momento in cui tu sei libero, ti rendi conto che puoi tutto ciò che vuoi. E non hai più bisogno di volere cose futili, piccole e inutili, non hai più necessità di affermare te stesso in relazione ad altri, la tua grandezza in rapporto alla loro, la tua misura confrontandola con un’unità esterna.

Ti renderai anche conto che tu non sei un “uno”, ma noi siamo un “uno”.

Non siamo distinti, e combattere l’un l’altro una guerra interiore è solo l’espressione del potere che è stato attribuito all’Ego, mentre in realtà è un’ipnosi collettiva per poter governare con estrema facilità la mente delle persone. Hai mai notato quanto una persona che è guidata dall’Ego sia facilmente prevedibile?

Quanto le sue mosse possano essere predette nei modi e nei tempi? Perché quest’articolo, con questi toni, che immagino per molti essere noti e magari considerati banali? Semplicemente perché, giorni fa, parlando con un collega mi disse “Mi sono reso conto che, contrariamente a quanto credessi, non usi la PNL a tuo vantaggio creando svantaggio per gli altri. Non riuscivo ad accettarlo prima.”

E solo allora come persona ho preso coscienza che questa è una cosa non così comune, che molti usano qualsiasi arma a loro disposizione per affermarsi. Personalmente non lo trovo etico, e ho semplice-mente voluto condividerlo.

Chissà il resto del mondo che cosa ne pensa? Non credi anche tu che qualsiasi Trainer di PNL debba eticamente avere il solo scopo di migliorare il mondo? E trarre vantaggio da questa sua missione, senza mai far male o vessare nessuno?

Personalmente la penso così, credo in un uso etico degli strumenti di Programmazione Neuro Linguistica, del Coaching, della Consapevolezza personale, come delle Arti Marziali.

L’obiettivo non è essere migliori di… bensì essere ogni giorno meglio di noi stessi. Mi piacerebbe sentire il tuo parere, se lo vuoi. 😉

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Coaching: Anche i Coach hanno paura di parlare in pubblico

Coaching: oggi ti voglio parlare di un aspetto a cui spesso non si pensa quando si parla o si considera la professione del coach; la paura di parlare in pubblico.

Ebbene si, nella mia carriera ho incontrato e aiutato innumerevoli coach nel superare quella che spesso viene definita la paura più comune al mondo, la paura di trovarsi davanti ad un pubblico e dover…addirittura parlare!

Quando racconto alle persone che come mentore di Coach di vari livelli di esperienza spesso mi trovo a supportarli nel public speaking, beh, molte persone rimangono a dir poco sbigottite. Eppure è così.

coachingNon sto parlando della capacità di parlare in pubblico in maniera carismatica, su quello lavoriamo nei corsi di Public Speaking in giro per l’Italia e per i più avanzati nel corso Charisma Enhancement del dr. Richard Bandler (che a mio avviso resta in assoluto il miglior corso per imparare a parlare in pubblico con grande impatto dei tanti che ho seguito in varie parti del mondo).

Parlo proprio di quella sensazione che tantissime persone vivono nel momento stesso in cui sanno di dover esplicitare il loro pensiero, spiegare il loro lavoro o presentare un servizio o prodotto davanti ad un numero di persone superiore a…(a volte) uno!

Certo la soglia per definire un “pubblico” ho scoperto che è personale e dipende da tanti fattori, ma bisogna effettivamente considerare che ogni volta che parliamo con più di una persona, siamo di fronte ad un pubblico.

Di conseguenza come Coach dobbiamo rispettare le persone che provano sensazioni poco piacevoli.

Tra l’altro, all’inizio della mia carriera, alla metà degli anni ’90, occupandomi di formazione nell’ambito dell’esercito, mi sono più volte trovato a considerare come cambiasse completamente la mia sensazione in base alla composizione del mio pubblico: 25 dei miei alpini, tutto ok.

Il mio Comandante…ahia! Solo anni dopo ho imparato, grazie alla PNL, come trasformare definitivamente questa paura limitante in qualcosa che oggi mi permette di parlare in pubblico sia davanti ad una telecamera, sia in conferenze con migliaia di persone, in varie lingue diverse.

Ma questa esperienza personale mi aiuta molto nel comprendere gli stati d’animo dei colleghi e dei professionisti che seguo, nel non farli sentire giudicati e soprattutto nel permettere loro di cambiare quelle sensazioni fin dalla prima volta in cui ci lavoriamo. Questo perché ci sono passato…

Il punto fondamentale che immagino tu ti stia chiedendo è, come si supera la paura di parlare in pubblico? Come probabilmente sai, ho sviluppato una procedura di lavoro di Coaching specifica per aiutare le persone a fare in modo che i cambiamenti che ottengono siano effettivamente duraturi nel tempo: il modello di Coaching D-K.a.l.t. yourself.

Seguendo i passi principali del modello, per raggiungere la Trance-Formazione finale in una persona che sa parlare in pubblico con impatto e con famigliarità bisogna partire dall’ascolto di sé. Che cosa senti, provi e immagini quando pensi di parlare in pubblico?

Come fai a sapere che è il momento di provare quelle sensazioni? Questa prima fase è rivolta a scoprire cosa fai, cosa succede nel tuo sistema mente corpo. Non possiamo pretendere che nessuno cambi se non è consapevole di cosa succede.

Nella seconda fase ti chiedo di individuare la sede fisica delle sensazioni che provi e di muovere tali sensazioni in varie parti del corpo fino a riuscire a portare tali sensazioni al di fuori di te (gli esperti di Programmazione Neuro Linguistica riconosceranno facilmente che questa fase può essere svolta con molta facilità attraverso una classica “dissociazione V-K”, se non invece non fossi così esperto di PNL, semplicemente attieniti alle spiegazioni che ho riportato). In questo modo la sensazione dovrebbe sparire ed al limite potrebbe rimanere un certo dialogo interno negativo (nella mia esperienza abbastanza raro per la paura del Public Speaking).

Nella terza fase è importante aiutare la persona o il Coach in questione ad accettare ciò che il suo organismo gli ha suggerito come segnale di attivazione verso la situazione da affrontare.

Questa è la fase cruciale per ottenere un reale cambiamento di lungo termine. le tecniche di accettazione possono variare in base alla persona, troverai quelle che ho sviluppato che ritengo più efficaci nel mio libro di prossima pubblicazione (non mi chiedere anche tu la data, ancora non lo so…  ).

Nell’ultima fase, per la TranceFormazione, andrai a creare una connessione inconscia per la persona tra il fatto di trovarsi in una situazione in cui parlare in pubblico e uno stato di divertimento, successo e sicurezza nel farlo.

Qui ti torneranno utili le tecniche ipnotiche della Programmazione Neuro linguistica, piuttosto che altri strumenti derivanti da altre discipline come il Coaching o discipline energetiche di vario tipo.

Anche per i Coach il cambiamento è possibile e parte dalla loro disponibilità a lavorare su loro stessi in profondità…osa che, ed è lì che mi stupisco di più, troppo spesso tanti Coach non vogliono andare.

Intanto ti invito a goderti questo filmato interessante tratto da TED, troverai anche la traduzione in Italiano…sono sicuro che ti verranno ulteriori idee su come gestire la paura di parlare in pubblico!

Buona visione!

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Coaching: ecco la nuova nascita.

Ciao e buon anno! Ecco il primo articolo del 2014.

Sarà un nuovo Anno, sarà magico, sarà come tu lo vorrai!

Come faccio a saperlo?

Guarda questo video, mette i brividi e celebra la magia della vita.

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Se questo ti è stato possibile…puoi realizzare tutto ciò che vuoi con la giusta tecnologia e conoscenza della tua mente.

Siamo agli inizi, ma stiamo studiando, insieme! Se vuoi vivere anche tu il tuo anno più magico finora, unisciti a me.

Con il coaching percorreremo insieme la strada per riscoprire ogni giorno di più le tue capacità di creare la tua vita, te stesso, l’universo di cui facciamo parte.

Buona visione!

Marco Valerio Ricci
***L’Allenatore della Felicità***
Licensed NLP Master Trainer & Coaching

Coaching: un processo pratico da seguire mentre leggi.

Coaching: un processo pratico da seguire mentre leggi.

A dicembre dell’anno scorso, l’argomento più diffuso, se ricordi bene, era la profezia dei Maya sulla fine del mondo.

Le persone si dividevano tra fautori della fine del mondo e chi sosteneva tesi diverse.

Se mi segui da un po’ saprai che ho sempre sostenuto che il concetto di fine del mondo non era affatto fisico, piuttosto sarebbe stato strutturale.

E mi sembra piuttosto riscontrabile che, in questo senso, il mondo sia “finito”, cioè cambiato.

Allo stesso tempo, se mi stai leggendo, è un dato di fatto che il mondo fisico non è finito affatto.

Ma ti propongo un esperimento, così, per curiosità. Ti va di esplorare un po’ con me?
Si?
Allora prenditi un momento per giocare un pochino assieme, vedrai ti sarà utile. 😉

 

coachingImmagina per un attimo che in realtà il mondo finisse al termine delle prossime 24 ore, cosa succederebbe? Quali 3 cose vorresti fare?

Mmm, e se invece avessi un anno intero? Quali sono le tre cose che vorresti realizzare?

Ok, adesso prenditi un appunto sulle risposte prima di proseguire a leggere.

Lo so, lo so, non hai carta e penna, ma almeno le note dell’ipad? 😉

Adesso che le hai scritte (perché lo hai fatto veeeeroooo?), voglio che tu ti chieda una domanda tipica da coaching.

 

Stai vivendo queste come priorità nella tua vita?

Vedi, molte persone dicono “Lo farò un giorno o l’altro”.

Finché non ci rendiamo conto che abbiamo continuato a procrastinare, giorno dopo giorno.

Quindi, che ne dici di iniziare adesso? Semplicemente facendolo, trasformando le tue priorità in realtà.

Se hai letto “Le sette regole del successo” (Il cui titolo originale è in realtà molto più evocativo: “Le 7 abitudini delle persone altamente efficaci” e se non lo avessi ancora letto…corri a comprarlo, è un must read se tieni a te stesso), di Stephen Covey,

coachingavrai letto la metafora dei sassi grandi, che rappresentano le priorità nella vita, quelle da mettere in ordine per prime, per poi riempire gli altri spazi con i sassi più piccoli, fino ad arrivare alla sabbiolina.

Bene queste priorità sono i sassi grandi, quelli di cui dovremmo prenderci cura per primi, perché sono le cose veramente importanti per noi nella nostra vita.

Ma tante volte perdiamo di focalizzazione e ci impegniamo nel sistemare i sassolini e la sabbia…e non troviamo più spazio per ciò che dentro di noi conta veramente.
Nella tua vita tu vuoi dar sempre priorità alle cose grandi, importanti. E lo stesso vale nella tua attività lavorativa.

Quante volte investi del tempo su decisioni che hanno un basso impatto, o magari nullo, sui tuoi affari?
Quante volte ti ritrovi ad essere occupato, ma non a fare le cose giuste e prioritarie?
Se riempi il tuo contenitore tempo con questo tipo di attività, la sabbia per intenderci non ci sarà più tempo a disposizione per dedicarti a quelle cose che sono veramente importanti…i tuoi sassi grandi.
Questo è il motivo per cui la tua prima priorità deve essere individuare e definire la tua prima priorità.
Se trovassi qualche difficoltà ad individuare le tue priorità, è importante che ti faccia aiutare con il coaching da qualcuno che ti sappia guidare nel definirle veramente. (Questo è il ruolo di un Coach, se vuoi…ne ho visto passare giusto uno che potrebbe fare al caso tuo 😀 )

Questo è il momento giusto per passare all’azione: prendi quelle tre cose che ti sei annotato e blocca il tempo nella tua agenda in maniera da iniziare ad agire immediatamente per realizzarle.

Ad esempio, se una delle tue priorità è realizzare qualcosa di importante, magari creare il tuo sito, piuttosto che scrivere un racconto, beh, cancella del tempo sufficiente dalla tua agenda, possibilmente in momenti in cui sei più creativo.

Se desideri organizzare un evento, prenditi il tempo per andare a visitare la location dove potresti farlo.
Questo è sicuramente solo un piccolo passo nel processo, ma realizzandolo ti ritroverai già un passo più vicino al raggiungimento del tuo obiettivo.

Non permettere alla tua vita o alla tua attività di rimanere immobile ancora per un anno…ricordati la profezia dei Maya.

Il momento per agire è oggi, è adesso, non è poi così sicuro che un domani ci sarà…
Non è un bel pensiero, ma è la realtà. Solo l’azione porta ai risultati, solo quando tu agisci in allineamento con le tue passioni, con i tuoi desideri e le priorità senti dentro quell’inspiegabile sensazione di gioia e calore che definiamo felicità!

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach