Programmazione Neuro Linguistica: raggiungi l’equilibrio

Programmazione Neuro Linguistica: raggiungere l’equilibrio in 3 semplici passi.

Uno dei segreti ricercati con minor perseveranza per essere felici è il raggiungimento di un Equilibrio, cioè di uno stato di centratura interiore che permette di essere noi gli artefici del nostro destino,di non lasciarci condizionare da eventi che possono sicuramente colpire, ma non devono in nessun modo impedirci di rialzarci e riprendere il nostro cammino.

Un po’ di tempo fa Donald Trump è stato il 2327mo personaggio a ricevere il riconoscimento sulla Walk of Fame di Holliwood. Pochi giorni dopo il suo programma televisivo, il famoso The Apprentice, un reality show sul Business dove diceva ai candidati che non superavano la settimana “Sei stato licenziato!”

E’ stato cancellato…in definitiva qualcuno dalla NBC deve aver chiamato il buon Trump e avergli detto “Sei stato licenziato!”.

I paradossi della vita!

Andando oltre il gossip, vi chiedo, quale sarebbe stata la vostra reazione al suo posto? Quanto sareste in grado di incassare il colpo? E quanto vi sentireste in grado di rialzarvi con prontezza?

Raggiungere un Equilibrio è uno dei fattori chiave per poter vivere in ogni situazione in maniera serena ed equilibrata.

Programmazione Neuro LinguisticaNel momento in cui sperimentiamo lo stato di Equilibrio, siamo nel qui ed ora, siamo nel centro energetico di noi stessi, non abbiamo nessun bisogno, semmai una volontà pura che nasce dall’allineamento del nostro cervello mentale (il cervello in senso stretto), del nostro cervello emotivo (il cuore) e del nostro cervello istintivo (le viscere).

Come si fa a raggiungere questo tipo di stato?

Per molti potrebbe sembrare impossibile, o il frutto di anni e anni di pratica buddista di distacco dal mondo.

In realtà la Programmazione Neuro Linguistica lavora inizialmente proprio su questo.

La capacità di riuscire a gestire le proprie emozioni è proprio il frutto dell’aver raggiunto uno stato di equilibrio interiore tale per cui ciò che avviene al di fuori di noi non può influenzare i nostri stati d’animo; bensì siamo noi a scegliere lo stato interiore migliore con cui rispondere agli eventi esterni.

Come fare nel concreto? Ecco una semplice strategia in tre passi per iniziare a trasformare il significato da te percepito di un evento in qualcosa che ti permette comunque di mantenere il tuo equilibrio:

  1. Realizza che la realtà non è reale, ma solo ciò che il tuo sistema mente-corpo è in grado di percepire della realtà, con tutte le sue limitazioni di percezione (generalizzazioni e cancellazioni) e distorsioni.
  2. Individua almeno tre differenti conseguenze di un determinato evento, di cui almeno una positiva.
  3. Allontana, nella tua mente, le rappresentazioni mentali delle conseguenze negative fino a renderle poco nitide e sfocate e nel contempo avvicina a te la rappresentazione della conseguenza positiva fino a renderla così vicino da poterla toccare. A questo punto associati alla tua rappresentazione interna.

Fammi sapere come va nella gestione degli imprevisti.

Ti senti più in equilibrio?
Più motivato?
O forse, semplicemente neutro in relazione a qualcosa che è accaduto e non ci puoi fare nulla?
In ogni caso, metti sempre più in pratica questi suggerimenti…e fammi sapere i tuoi risultati!

😉 Provo sempre curiosità per i tuoi risultati.

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Coaching: l’Ego non basta mai, espandilo!

Questa volta ti parlo di una serie di riflessioni che sono scaturite da un lavoro di auto-coaching che ho fatto con me stesso recentemente.

Stavo lavorando su un atteggiamento apparentemente non aggressivo di risposta a un comportamento tendente alla manipolazione nei miei confronti da parte di uno di quei classici “venditori” un po‘ squali.

Forse hai presente il tipo di persona a cui faccio riferimento.

coachingIl tipo di riflessione parte dall’idea che spesso le persone hanno di me, secondo cui, essendo riconosciuto tra i maggiori esperti mondiali nell’ambito della Programmazione Neuro Linguistica (almeno così mi definiscono avendo ricevuto dal dr. Richard Bandler il titolo di Licensed NLP Master Trainer), bisogna essere molto cauti nel parlare con me.

Questa cosa mi ha sempre stupito moltissimo. Uno dei miei principi fondamentali di vita è che non entro in un combattimento se so di essere più forte. Questo ha innumerevoli conseguenze. Non uso la PNL nella vendita, sarebbe una relazione impari.

Gli strumenti che si hanno vanno utilizzati solo per il bene e l’equilibrio maggiore dell’intero sistema. Tante volte sento nascere un sorriso dentro di me, quando in una trattativa commerciale qualcuno cerca di usare una qualche tecnica, più o meno PNLlara…rimango basito, come può una persona non rendersi conto che lo sgamo facilmente?

Il problema delle persone è il loro ego, la loro sete di apparire, ai loro stessi occhi, più “forte”, più “importante”, più di “valore” di un ipotetico avversario. Se si rendessero conto che l’avversario non esiste? Loro stessi sono il loro avversario.

Stanno combattendo una battaglia che non potranno mai vincere, perché ogni vittoria andrà ad alimentare solo il demone che alberga, affamato dentro di loro.

E più questi cresce, e più è affamato. In molti seminari divulgo quella che a mio modo di vedere è la prima soluzione per lavorare sull’Ego, anche se molto spesso la risposta che traspare nella mente razionale delle persone è quasi sgomenta. In realtà il modo migliore per lavorare sull’Ego non è quello che di solito si pensa, annullarlo.

Nella nostra cultura, almeno, i comportamenti e le dinamiche sociali basate sull’Ego sono così diffuse e radicate che non è applicabile un reale annullamento del proprio ego.

Quindi? La mia proposta, da anni a questa parte è quella di fare il contrario, espandilo!

Fai in modo di avere un ego pari a quello di un Dio. Se tu avessi l’Ego di un Dio, ti cureresti delle quisquilie terrestri?

Di qualcuno che ti taglia la strada, o ti tratta male, o cerca di sopravanzarti?

Avresti così tanto potere potenziale che queste piccole e semplici cose non ti potrebbero minimamente toccare. Facile, no?

Beh non proprio, soprattutto quando la maggior parte delle persone non è stata addestrata a sentirsi superiore a tutto. ci danno fastidio le mosche e le zanzare, esistono addirittura persone con la fobia dei ragni, come potrebbe essere che non ci curiamo di quello che le altre persone fanno e di come questo abbia ripercussioni nei nostri confronti?

Per questo, fino ad ora ho preferito parlare di questo argomento esclusivamente durante i seminari di PNL, Coaching e Crescita Personale.

Una persona che non ha intrapreso un percorso di crescita ha difficoltà ad immaginare quanto sto descrivendo, figuriamoci accettarlo!

Pensa che persino molti dei Coach che conosco mi hanno più volte guardato come se volessi fare il santone nel parlare di questo argomento. In realtà è una cosa molto semplice.

Riconosci a te stesso di essere divino e perfetto esattamente per come sei. Porta il tuo Ego allo stesso livello di perfezione. Assapora le diverse sensazioni che in questo stato provi e, semplicemente, nota come tutto è sempre perfetto così com’è, non ti serve nient’altro per essere felice, nulla da appagare, niente da chiedere o da raggiungere.

Ti hanno ipnotizzato in una realtà di mancanza e di bisogno che limita il tuo stesso essere, nel momento in cui tu sei libero, ti rendi conto che puoi tutto ciò che vuoi. E non hai più bisogno di volere cose futili, piccole e inutili, non hai più necessità di affermare te stesso in relazione ad altri, la tua grandezza in rapporto alla loro, la tua misura confrontandola con un’unità esterna.

Ti renderai anche conto che tu non sei un “uno”, ma noi siamo un “uno”.

Non siamo distinti, e combattere l’un l’altro una guerra interiore è solo l’espressione del potere che è stato attribuito all’Ego, mentre in realtà è un’ipnosi collettiva per poter governare con estrema facilità la mente delle persone. Hai mai notato quanto una persona che è guidata dall’Ego sia facilmente prevedibile?

Quanto le sue mosse possano essere predette nei modi e nei tempi? Perché quest’articolo, con questi toni, che immagino per molti essere noti e magari considerati banali? Semplicemente perché, giorni fa, parlando con un collega mi disse “Mi sono reso conto che, contrariamente a quanto credessi, non usi la PNL a tuo vantaggio creando svantaggio per gli altri. Non riuscivo ad accettarlo prima.”

E solo allora come persona ho preso coscienza che questa è una cosa non così comune, che molti usano qualsiasi arma a loro disposizione per affermarsi. Personalmente non lo trovo etico, e ho semplice-mente voluto condividerlo.

Chissà il resto del mondo che cosa ne pensa? Non credi anche tu che qualsiasi Trainer di PNL debba eticamente avere il solo scopo di migliorare il mondo? E trarre vantaggio da questa sua missione, senza mai far male o vessare nessuno?

Personalmente la penso così, credo in un uso etico degli strumenti di Programmazione Neuro Linguistica, del Coaching, della Consapevolezza personale, come delle Arti Marziali.

L’obiettivo non è essere migliori di… bensì essere ogni giorno meglio di noi stessi. Mi piacerebbe sentire il tuo parere, se lo vuoi. 😉

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Coaching: Anche i Coach hanno paura di parlare in pubblico

Coaching: oggi ti voglio parlare di un aspetto a cui spesso non si pensa quando si parla o si considera la professione del coach; la paura di parlare in pubblico.

Ebbene si, nella mia carriera ho incontrato e aiutato innumerevoli coach nel superare quella che spesso viene definita la paura più comune al mondo, la paura di trovarsi davanti ad un pubblico e dover…addirittura parlare!

Quando racconto alle persone che come mentore di Coach di vari livelli di esperienza spesso mi trovo a supportarli nel public speaking, beh, molte persone rimangono a dir poco sbigottite. Eppure è così.

coachingNon sto parlando della capacità di parlare in pubblico in maniera carismatica, su quello lavoriamo nei corsi di Public Speaking in giro per l’Italia e per i più avanzati nel corso Charisma Enhancement del dr. Richard Bandler (che a mio avviso resta in assoluto il miglior corso per imparare a parlare in pubblico con grande impatto dei tanti che ho seguito in varie parti del mondo).

Parlo proprio di quella sensazione che tantissime persone vivono nel momento stesso in cui sanno di dover esplicitare il loro pensiero, spiegare il loro lavoro o presentare un servizio o prodotto davanti ad un numero di persone superiore a…(a volte) uno!

Certo la soglia per definire un “pubblico” ho scoperto che è personale e dipende da tanti fattori, ma bisogna effettivamente considerare che ogni volta che parliamo con più di una persona, siamo di fronte ad un pubblico.

Di conseguenza come Coach dobbiamo rispettare le persone che provano sensazioni poco piacevoli.

Tra l’altro, all’inizio della mia carriera, alla metà degli anni ’90, occupandomi di formazione nell’ambito dell’esercito, mi sono più volte trovato a considerare come cambiasse completamente la mia sensazione in base alla composizione del mio pubblico: 25 dei miei alpini, tutto ok.

Il mio Comandante…ahia! Solo anni dopo ho imparato, grazie alla PNL, come trasformare definitivamente questa paura limitante in qualcosa che oggi mi permette di parlare in pubblico sia davanti ad una telecamera, sia in conferenze con migliaia di persone, in varie lingue diverse.

Ma questa esperienza personale mi aiuta molto nel comprendere gli stati d’animo dei colleghi e dei professionisti che seguo, nel non farli sentire giudicati e soprattutto nel permettere loro di cambiare quelle sensazioni fin dalla prima volta in cui ci lavoriamo. Questo perché ci sono passato…

Il punto fondamentale che immagino tu ti stia chiedendo è, come si supera la paura di parlare in pubblico? Come probabilmente sai, ho sviluppato una procedura di lavoro di Coaching specifica per aiutare le persone a fare in modo che i cambiamenti che ottengono siano effettivamente duraturi nel tempo: il modello di Coaching D-K.a.l.t. yourself.

Seguendo i passi principali del modello, per raggiungere la Trance-Formazione finale in una persona che sa parlare in pubblico con impatto e con famigliarità bisogna partire dall’ascolto di sé. Che cosa senti, provi e immagini quando pensi di parlare in pubblico?

Come fai a sapere che è il momento di provare quelle sensazioni? Questa prima fase è rivolta a scoprire cosa fai, cosa succede nel tuo sistema mente corpo. Non possiamo pretendere che nessuno cambi se non è consapevole di cosa succede.

Nella seconda fase ti chiedo di individuare la sede fisica delle sensazioni che provi e di muovere tali sensazioni in varie parti del corpo fino a riuscire a portare tali sensazioni al di fuori di te (gli esperti di Programmazione Neuro Linguistica riconosceranno facilmente che questa fase può essere svolta con molta facilità attraverso una classica “dissociazione V-K”, se non invece non fossi così esperto di PNL, semplicemente attieniti alle spiegazioni che ho riportato). In questo modo la sensazione dovrebbe sparire ed al limite potrebbe rimanere un certo dialogo interno negativo (nella mia esperienza abbastanza raro per la paura del Public Speaking).

Nella terza fase è importante aiutare la persona o il Coach in questione ad accettare ciò che il suo organismo gli ha suggerito come segnale di attivazione verso la situazione da affrontare.

Questa è la fase cruciale per ottenere un reale cambiamento di lungo termine. le tecniche di accettazione possono variare in base alla persona, troverai quelle che ho sviluppato che ritengo più efficaci nel mio libro di prossima pubblicazione (non mi chiedere anche tu la data, ancora non lo so…  ).

Nell’ultima fase, per la TranceFormazione, andrai a creare una connessione inconscia per la persona tra il fatto di trovarsi in una situazione in cui parlare in pubblico e uno stato di divertimento, successo e sicurezza nel farlo.

Qui ti torneranno utili le tecniche ipnotiche della Programmazione Neuro linguistica, piuttosto che altri strumenti derivanti da altre discipline come il Coaching o discipline energetiche di vario tipo.

Anche per i Coach il cambiamento è possibile e parte dalla loro disponibilità a lavorare su loro stessi in profondità…osa che, ed è lì che mi stupisco di più, troppo spesso tanti Coach non vogliono andare.

Intanto ti invito a goderti questo filmato interessante tratto da TED, troverai anche la traduzione in Italiano…sono sicuro che ti verranno ulteriori idee su come gestire la paura di parlare in pubblico!

Buona visione!

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Business coaching 3 Passi per ripartire. La tua professione nel 2014.

Business coaching 3 passi per la tua attività professionale nel 2014.

L’anno è appena iniziato e molti professionisti si stanno ancora chiedendo cosa riusciranno a realizzare in questo anno nel loro business.

business-coachingAlcune delle sensazioni che in questa fase si evidenziano sono:

1. Ti potresti sentire sovraccarico nel tentativo di mettere la tua attività finalmente a posto per partire definitivamente ed offrire ad un numero di clienti sempre maggiore un servizio di qualità.

2. Ti potresti sentire bloccato nella “paralisi dell’analisi”a causa dell’enorme quantità di idee che hai e che non ti danno una chiave semplice per fare chiarezza da dove iniziare.

3. Potresti cercare di controllare tutte le diverse parti che stai gestendo in contemporanea: la newsletter, la modalità di creare una lista di emails, la creazione di materiale gratuito, i post per il blog, la presenza sui social media, gli aspetti finanziari e così via.

La risposta a tutta questa sovrapposizione di cose e a questo caos è semplice…devi imparare una procedura di pianificazione delle strategie.

So che molti professionisti, a volte addirittura imprenditori, rifuggono dal creare un business plan strategico.

Confesso che io stesso per anni ho cercato di farne a meno (nonostante gli studi di economia e l’esperienza, semplicemente c’era sempre qualcosa di più urgente da fare).

Per molti è una sorta di blocco insuperabile. Per altri, l’idea di avere una pianificazione significherebbe sentirsi imprigionati. In realtà la verità è esattamente il contrario.

Quando tu crei un piano e lo applichi, hai un percorso chiaro da seguire. E cambia il tuo business e la tua intera vita in meglio! Oggi voglio condividere tre semplici passi per dare una spinta positiva alla tua attività professionale fin da subito:

Chiarisciti lo scopo della tua attività in maniera chiara; perché sei nel business e quali risultati otterranno i tuoi clienti attraverso i tuoi servizi. Molti chiamano questa fase anche “Creazione della Grande Visione d’Insieme”.

Fondamentalmente, per definirla hai a disposizione due importanti domande a cui pensare in maniera profonda e poi trovare la risposta.

Ma attenzione, il segreto è andare oltre la prima o seconda risposta, a volte mentre conduco i percorsi come mentore ai Trainer e ai Coach, arrivo a ripetere anche 10 volte consecutivamente queste domande, finché le risposte che arrivano non sono realmente “nude”.

Qual è la tua Passione? Qual è il tuo Perché? (a volte aiuta per ciascuna risposta continuare a chiedersi “Perché”? , alla faccia di tutti coloro che credono che la PNL vieti di chiedere “perché”).

Quando metti insieme queste due risposte (quelle più profonde), componi la tua Grande Visione d’Insieme e questo è il concetto di base attorno al quale costruire, far germogliare e far crescere la tua attività.

Per esempio la mia Passione è “studiare e approfondire ogni aspetto della nostra presenza nell’ Universo”.

Il mio Perché è “per migliorare la vita nell’universo e portare amore, felicità e conoscenza ad ogni essere vivente con cui riesco a creare una via per interagire”.

Di conseguenza la mia Grande Visione d’Insieme per la mia attività è “Sviluppare e divulgare le più moderne tecnologie per il benessere e la felicità delle persone attraverso l’uso di ogni aspetto del nostro organismo in maniera armonica con la natura e l’universo”.

business-coachingE poiché so che non posso arrivare a tutte le persone che vogliono migliorare, mi sfrutto tutte le mie capacità e la mia conoscenza per rivolgermi primariamente ai Coach, ai Trainer e agli Operatori Olistici e del Benessere per aiutarli a continuare ad aggiornarsi e svilupparsi come persone e professionisti al fine dare il meglio nella loro missione di migliorare questo mondo.

Sii chiaro e preciso riguardo al tuo cliente ideale. Chi è questa persona? Quali sono le sue caratteristiche? Se non hai un profilo di cliente ideale, fare marketing diventa difficile e il messaggio rischia di diventare troppo generale e poco diretto.

Molti professionisti hanno paura di scegliere un profilo di cliente ideale per timore di limitare loro stessi in termini di numero di clienti che riescono ad attirare.

In realtà accade esattamente il contrario. Quando la tua comunicazione e il tuo marketing sono troppo generalisti, non attrai nessuno in quanto le persone non riescono ad identificarsi con ciò che offri, non stai parlando a loro in maniera specifica, alle loro preoccupazioni, ai loro problemi e questioni da risolvere.

Più tu sarai preciso nell’identificare il tuo cliente ideale, più sarà chiaro il tuo messaggio e più facile sarà il tuo marketing. Di conseguenza attrarrai i tuoi clienti ideale in numero sempre maggiore!

Siccome stai parlando specificatamente a loro, risuonerai con loro nel momento in cui si imbatteranno nella tua comunicazione o nel tuo sito, o quando terrai una presentazione e nella loro mente nascerà immediatamente l’idea “quello sono io, sta parlando proprio a me!”.

Nel mio caso per esempio mi rivolgo a chi è interessato all’Eccellenza nel Coaching e nella PNL. Quali sono i risultati? Come sai, di solito, non sono la prima persona da cui si va a fare qualche sessione di Coaching o a imparare i rudimenti della PNL.

Da me vengono persone che hanno già i primi rudimenti, spesso hanno fatto già alcuni corsi, o sono addirittura esperti e vogliono veramente approfondire la materia a livelli di Eccellenza.

Per darti un’idea, ai corsi in cui intervengo personalmente circa il 35% dei partecipanti è già Trainer in PNL certificato dal dr. Bandler, circa il 40% è un Coach o un Practitioner in PNL e meno del 15% si avvicina per la prima volta alla Crescita Personale. Dividi il tuo anno in quattro trimestri. Pianifica le tue attività in blocchi da 90 giorni l’uno.

E’ la quantità di tempo ideale per creare una pianificazione orientata all’azione veramente focalizzata. Allo stesso tempo è sufficientemente lunga da poter creare alcune strategie di medio-lungo termine, senza però che nel farlo tu ti senta sovraccaricato dalla quantità di attività da svolgere.

Il tuo piano trimestrale deve necessariamente essere specifico e misurabile. Conterrà gli esatti nominativi di coloro che svolgeranno il lavoro o gli specifici compiti se non sarai tu in prima persona.

businesscoachingI tuoi piani e obiettivi dovrebbero essere:

1- Orientati all’azione

2- Contenere compiti specifici sia nelle azioni da svolgere, sia per quanto riguarda le persone coinvolte

3- Con scadenze precise definite nel tempo

Installati secondo una pianificazione inconscia delle azioni e degli obiettivi intermedi per mantenere alto il livello di motivazione all’azione (questa è una speciale e specifica tecnica di Business coaching utilizzando la Programmazione Neuro Linguistica che ho elaborato a partire da alcune tecniche di base che vengono insegnate nel Practitioner di PNL, che ti permette di superare i blocchi e gli auto-sabotaggi inconsci all’azione).

Segui questi tre semplici passi e ben presto inizierai a notare decise differenze nella tua attività.

Se invece ritieni che ti è utile essere supportato nella creazione e realizzazione della tua pianificazione strategica, contattami, stabiliremo insieme una sessione in cui lavorarci e far partire la tua attività nel migliore modo possibile.

Fino ad allora ricorda, “Vivere Felici è un’Arte!”.

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Programmazione Neuro Linguistica: Mettere etichette.

Quanto c’é di Programmazione Neuro Linguistica in questo video?

Una delle abitudini che meno sopporto di chi si avvicina in maniera superficiale alla Programmazione Neuro Linguistica è quella di usare alcuni dei termini che le sono propri come nuove etichette, per sostituirne altre che venivano usate prima o come modo per riconoscere alcune caratteristiche dell’individuo…facendolo identificare con una sua modalità caratteristica.

Così è facile incontrare persone (che definisco PNLlari 😉 ) che etichettano qualcuno come Visivo, Uditivo o Cinestesico (altri dicono Cinestetico, Cenestesico, Cenestetico…tanto è una traduzione dall’inglese e troverai che ognuno usa la sua  😉 – so che qualcuno dei lettori più avanzati avrà capito che cosa fa questa parentesi…se volete potete scrivermelo in privato, sarò pronto a fare un plauso, anche pubblico a chi mi darà la risposta corretta! 🙂 ). altri diranno di essere dei “Via da” o dei “Verso” in base al metaprogramma di preferenza, qualcuno ama addirittura darsi del “Chunk Up”, e lì mi sorge un sorriso per l’assonanza con un noto insulto americano!

In definitiva, si chiederà qualcuno, cosa c’è di male in tutto questo? In fin dei conti è una terminologia della Programmazione Neuro Linguistica, no?

Si è vero. I termini usati appartengono anche al modello della Programmazione Neuro Linguistica (ovviamente il presupposto è “non solo”), la difficoltà nasce laddove questi seguano il verbo essere.

Eh già, il vero problema non è l’uso della terminologia, bensì in quale contesto semantico (cioè di struttura linguistica) tale terminologia viene usata. In Programmazione Neuro Linguistica adottiamo il concetto di e-prime, derivante dalla Semantica Generale di Alfred Korzybski (presto ti offrirò l’opportunità di scaricare un e-book con tutti i riferimenti epistemologici relativi alla Programmazione Neuro Linguistica e a tutti gli studi da cui abbiamo attinto), tale concetto sottolinea come l’uso del verbo essere sia attinente all’aspetto di identità della persona di come tale utilizzo sia limitante per il suo sviluppo come essere libero.

Per spiegarlo in maniera più diretta, ti riporto un dialogo tra me e mia figlia Bianca Sofia di 8 anni avvenuto alcuni mesi fa:

Bianca Sofia (tornata da scuola): “Papà oggi sono triste!”

Io (sorridendo distaccato): “Dai, pensa che io anche oggi sono Marco Valerio…”

Bianca Sofia “Ma no, papà, sono triste di mio…”

Io (serio): “Si, si, anche io sono Marco Valerio di mio” S. (con un accenno di sorriso)

Bianca Sofia “Ma no, dai, io sono sempre Bianca Sofia, ma sono anche triste”

Io (tra il serio e il divertito): “Ah, io invece no, sono solo Marco Valerio! Anche tu dovresti scegliere, sei Triste o sei Bianca Sofia? Mica puoi essere due cose insieme!”

Bianca Sofia (inizia a stufarsi): “E va bene, allora sono Bianca Sofia che si sente triste…”

Io (sorridente e vicino emotivamente): “Oh, brava! Allora, amore mio, poi mi racconti cos’è che ti faceva sentire quella tristezza, che mi interessa. Nel frattempo ti va di farmi un sorriso e provare felicità? Così posso abbracciarti e ti ascolto?”

Bianca Sofia (con un sorriso e allargando le braccia): “Si papi.”

Ora, lo so che qualcuno alle prime armi con la Programmazione Neuro Linguistica può pensare che un processo di questo genere richieda più tempo.

In realtà non è così.

Ti invito a imparare anche tu ad usare attenzione verso il verbo essere specie in riferimento all’indicare identità. Ovviamente in questo rientrano anche tutti quei termini della Programmazione Neuro Linguistica che tanti sono soliti utilizzare.

Quindi ti invito a sostituire “Sono Visivo” con “Ho adottato una modalità visiva (uditiva o cenestesica)”, così come, se conosci i meta-programmi, sostituisci “Io sono un Via da” ancora una volta con “In questo tipo di contesto adotto una modalità via da”.

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Fammi sapere le differenze che noti in questo modo. Nel frattempo ti invito a ragionare su questo video…farà la differenza!

Marco Valerio Ricci
***L’Allenatore della Felicità***
Licensed NLP Master Trainer

in Programmazione Neuro Linguistica & Coaching