Ipnosi, una poesia che racchiude tutto

ipnosiRaramente mi sono trovato nella situazione di dover dire: “Questa avrei voluta veramente scriverla io, mi assomiglia così tanto!”

Nel mio passato, e anche nel presente, la scrittura di poesie, il ritmo, la capacità di usare e riconoscere le sonorità mi ha aiutato molto a diventare particolarmente abile nell’espressione di concetti attraverso l’ ipnosi.

In effetti a molte persone che mi chiedono un esercizio facile per allenarsi nel linguaggio ipnotico quando si è da soli spesso rispondo “Scrivi poesie!”.

Alterano il nostro stato di coscienza, ci permettono di esprimere emozioni e di guidare chi ci ascolta nel mondo interiore in cui poi potranno trovare la risonanza per passare nel loro.

Oggi, mi sono imbattuto in una poesia di Walt Whitman dal titolo “Di sera sulla spiaggia, solo”.
Non voglio fare commenti, voglio solo che tu la legga e ti lasci trasportare nel luogo e nel tempo più adatti alla tua personale necessità di vita attuale. Buon viaggio…rileggila spesso.

“Di sera sulla spiaggia, solo
Mentre la vecchia madre, i flutti ondeggiando,
intona roca il suo canto,
E osservo le sfavillanti stelle, formo un pensiero sulla chiave degli universi e del futuro.
Una vasta similitudine incastra tutto,
tutte le sfere, cresciute e non cresciute, piccole, grosse,
soli, lune, pianeti,
Tutte le distanze dello spazio, per quanto vaste,
Tutte le distanze del tempo, tutte le forme inanimate,
Tutte le anime, tutti i corpi viventi per quanto diversi essi siano,
o in mondi diversi essi vivano,
Tutti i processi dei gas, dell’acqua, dei vegetali, dei minerali, i pesci, le bestie,
Tutte le nazioni, colori, barbarie, civiltà, lingue,
Tutte le somiglianze che siano esistite o possano esistere su questo mondo o in un mondo qualsiasi,
Tutte le vite e le morti, in passato, presente, futuro,
Questa ampia similitudine tutte le abbraccia, e sempre le ha abbracciate,
E per sempre le abbraccerà, mantenendole compatte, circonfondendole tutte”.  *Walt Whitman*
Splendente poesia a tutti!
Marco Valerio Ricci
Licensed NLP Master Trainer & Coach

Coaching: Social Network. Siamo passati dalla società dell’essere a…

Coaching: Social Network – Siamo passati dalla società dell’essere, a quella del fare, all’avere, al far vedere.

Tutto nasce da una sessione di Coaching con un cliente in cui ci siamo spinti molto in riflessioni esistenziali e quasi filosofiche.

A quanto pare oggi, che tu sia un professionista o meno, il grado di visibilità nei social network è diventato una misura della popolarità, a volte anche del successo, sul lavoro e nella vita.

Sembrerebbe quasi che siamo passati da un Cogito ergo sum (Penso, dunque sono) a un “Socializzo ergo sum”.

In un certo senso, siamo arrivati ad una fase evolutiva di valore attribuito ulteriore. Un tempo quello che contava era soprattutto essere.

La domanda veniva posta ed era pertinente: chi sei? Ancora qualche decina di anni fa Battisti cantava “Tu sola sai chi sono io”, ma allo stesso tempo Totò ridicolizzava alcuni eccessi con il famoso “Lei non sa chi sono io!” detto con voce da “trombone”.

Nell’evoluzione sociale, con l’ascesa di una cultura industriale è divenuto importante il fare. Addirittura molte persone hanno iniziato a definire la loro essenza in base a ciò che facevano nella vita.

Ci sono stati tempi in cui il lavoro del genitore veniva passato al figlio, quasi fosse un’identità, come il cognome.

In questa fase l’emancipazione dell’individuo passava attraverso la capacità di proporsi e riuscire in un nuovo lavoro “migliore” e di grado più elevato nella scala del riconoscimento sociale. Ne abbiamo ancora reminiscenze nel modo di dire “rispettoso” che troviamo a Roma con il noto “dotto’ “.

Siamo passati nei decenni più recenti ad una società dell’avere, dove ciò che importava non era chi siamo, né più di tanto ciò che facciamo, bensì ciò che ci possiamo permettere di comprare e dia avere.

Ovviamente questo ha portato ad un decadimento del gusto, della capacità effettiva di scegliere per sé, ad una facilità di manipolazione da parte dei media attraverso stimoli di marketing sempre più pressanti, il tutto all’insegna del mercato del credito finanziato da banche ed istituti vari.

coachingE adesso, in questi ultimi anni si è ormai affermata la società del far vedere. Facciamo vedere dove siamo, cosa facciamo, con chi siamo, quello che mangiamo, a volte quello che pensiamo.

La domanda che spesso pongo è “per che cosa?”. Si è vero, per fare marketing di noi, per farci conoscere, per far parlare gli “amici”, per comunicare… la domanda rimane “perché?”. Qual è il senso di raccontare a persone sconosciute qualcosa di cui probabilmente non si sarebbero interessati senza l’esistenza del tal social network?

Il senso c’è ed è molto chiaro. Inizialmente la risposta è perché oggi siamo nella società del far vedere, del mostrare e mostrarsi per dare un senso, un significato alla nostra esistenza. Il tema del significato di sé, tanto caro a Victor Frankl, è uno dei temi più importanti per l’essere umano.

Tanto che porta ad aberrazioni al limite dell’etica e del comportamento che una persona avrebbe in condizioni “normali”. Basti pensare che, con grande stupore, ho scoperto (in realtà me lo hanno spiegato degli esperti di social network) che addirittura esiste un mercato per la compravendita dei “mi piace” sui vari social network, vuoi tanti mi piace in più per la tua pagina pubblica, paga tot…

Così come esistono aziende che propongono a chi ha tanti follower attivi su un determinato social che a loro interessa, di comprare il profilo per motivi di marketing e visibilità.

Sarà, a me tutto questo mondo del mostrarsi sembra così strano. Se non racconti al mondo chi sei e cosa fai, non esisti. Mi ci devo davvero impegnare e so di non essere l’unico.

Sono cresciuto in una famiglia “strana”, il tipo di educazione che ho ricevuto si è sempre basata solo sull’essere, sul fare ciò per cui si prova piacere e che ci da benessere, non su ciò che viene considerato “accettabile”. Mi è stato insegnato a non far vedere ciò che si possiede, ancora meno ciò che si è, se non espressamente richiesto dagli altri, perché potrebbe non essere gradito e farli sentire a disagio.

Si, lo so che è un tipo di mentalità strano per alcuni, o quantomeno non particolarmente diffuso, ma arriva da un lontano passato e tant’è, me lo son ritrovato così…e quotidianamente nel mio essere Coach affronto, come ogni buon Coach, alcuni retaggi di questo tipo di educazione, che nell’arco dei decenni hanno creato abitudini che si manifestano del tutto inaspettate a livello dei miei comportamenti.

Ribadisco, non credo di essere l’unico. Qualche giorno fa una persona che sto supportando nel suo crescere come individuo e nelle sue relazioni personali mi ha mostrato un video molto riflessivo, proprio su questo tema. E’ molto interessante e lo voglio condividere con te.

[youtube video_id=”I76-HbgXado” width=”640″ height=”360″ ]

 

E tu in quale mondo vuoi vivere?

Questo é un Video che TUTTI dovrebbero vedere per una volta nella vita. SENZA PAROLE!

Quando ho visto questo video ho pensato molto e sono giunta ad una conclusione: Che siamo tutti schiavi!

Marco Valerio Ricci

Licensed NLP Master Trainer & Coach

 

Coaching: Il ruolo del Coach tra sogno e trasformazione

Coaching: questa volta ti voglio proporre una riflessione, qualcosa che caratterizza il mio lavoro e non solo.

Per me è una questione di vita, di missione personale, e continuo a cercare e reclutare altre persone che condividano questo pensiero per un progetto che vuole, semplicemente cambiare il mondo.

Nei giorni scorsi mi è capitato sotto gli occhi un link ad un video su youtube che mi aveva già colpito la prima volta che lo avevo visto. Voglio condividerlo con te. Insieme ad alcune considerazioni.

A dispetto di qualsiasi sfortuna, di qualsiasi stato iniziale, ogni essere umano ha una forza incredibile di usare i suoi talenti.

Questo ragazzo Emanuel, nato in Iraq esposto, come il fratello, a radiazioni che lo hanno fatto nascere con gravi menomazioni fisiche.

Nato in una situazione in cui non conosce neppure la sua effettiva età, in quanto quando è stato trovato dalla madre adottiva Australiana, non aveva un atto di registrazione alla nascita, né un passaporto.

E’ stato allevato in un ambiente positivo, che ha scelto di credere in lui, nelle sue potenzialità.

E a differenza di tante persone, sicuramente molto più “fortunate” di lui, sul fronte fisico e delle situazioni di partenza, ha scelto di passare all’azione, di perseguire il suo sogno.

Nel video dell’X Factor Australiano, canta la canzone di John Lennon, “Immagine”.

coachingUn video educativo, e sconvolgente nella sua semplicità ed intensità emotiva. Abbinato al significato della canzone è, a mio avviso di una potenza sconvolgente.

Il ruolo del Coach deve essere quello di chi aiuta a trovare il talento di ogni persona che gli si presenta davanti, la invita a mostrarsi pienamente a se stessa e successivamente, se lo vuole al mondo, per il raggiungimento dei suoi obiettivi e eventualmente dei suoi sogni.

Il ruolo del Coach è quello di risvegliare il mondo in cui stiamo vivendo perché comprenda che ciò che è importante nella vita non è il potere, il possesso, la fama, la gloria, bensì l’emozione, l’umanità, la profondità della vita umana.

Qualcuno può pensare che io sia un sognatore, ma non sono l’unico, ormai.

[youtube video_id=”IY37l4PDsao” width=”640″ height=”360″ ]

Imagine (testo originale)

Imagine there’s no heaven It’s easy if you try No hell below us Above us only sky

Imagine all the people living for today

Imagine there’s no countries It isn’t hard to do Nothing to kill or die for And no religion too

Imagine all the people living life in peace

You, you may say I’m a dreamer, but I’m not the only one

I hope some day you’ll join us And the world will be as one

Imagine no possessions

I wonder if you can No need for greed or hunger

A brotherhood of man Imagine all the people sharing all the world

You, you may say I’m a dreamer, but I’m not the only one

I hope some day you’ll join us And the world will be as one.

 Immagina (traduzione del testo)

Immagina che non esista nessun paradiso

E’ facile se ci provi

Nessun inferno sotto di noi

Sopra di noi solo il cielo

Immagina che tutti vivano per il presente

Immagina se non ci fossero nazioni Non è difficile farlo

Niente per cui uccidere o morire

E nessuna religione Immagina che tutte le persone vivano in pace

Potresti dire Che sono un sognatore, ma non sono l’unico

Spero che un giorno ti unirai a noi E il mondo sarà una cosa sola

Immagina che non ci siano proprietà

Mi chiedo se ci si riesca

Nessun bisogno di avidità o fame

Una fratellanza di uomini

Immagina che tutte le persone condividano il mondo intero

Potresti dire Che sono un sognatore, ma non sono l’unico

Spero che un giorno ti unirai a noi

E il mondo sarà una cosa sola.

 

Marco Valerio Ricci

Licensed NLP Master Trainer & Coach

 

 

Coaching e PNL: Lo Stress è la causa più frequente di Burn Out

Coaching e PNL: effettivamente è ormai provato che la causa più frequente di Burn Out lavorativo è lo stress.

Persone che desiderano avere successo, fare carriera, elevarsi al di sopra degli altri spesso si trovano in situazioni in cui la pressione sulle loro spalle (e non solo) si alza notevolmente.

Certo il premio finale può essere molto interessante nel Bussiness, ma i costi possono essere enormi, con una gran quantità di tempo perso e persone con grandi abilità e ottima formazione che soffrono di malattie “stress-correlate”, che magari si ritrovano a dover effettuare scelte lavorative obbligate per il mantenimento della loro salute o ad avere performances molto al di sotto del loro potenziale.

Questo ha un impatto sui costi aziendali o relativi all’attività, significa che la persona potrebbe trovarsi a mettere a rischio anche le performances dei propri collaboratori e partners.

Se quando sei al lavoro riconosci qualcuno di questi sintomi di stress nei tuoi comportamenti o in quelli dei tuoi colleghi, è di fondamentale importanza che tu faccia qualcosa in merito. Oggi è possibile con il Coaching.

Sintomi Cognitivi & Sintomi Emotivi

  • Problemi di memoria
  • Approccio umorale
  • Difficoltà o impossibilità di concentrazione
  • Irritabilità
  • Valutazioni errate
  • Sensazione di sovraccarico
  • Approccio e visione negativa
  • Agitazione e difficoltà a rilassarsi
  • Pensieri ansiosi
  • Isolamento e solitudine
  • Costante stato di preoccupazione
  • Depressione e infelicità generali

Sintomi fisici & Sintomi comportamentali

  • Dolori diffusi
  • Alterazione del sonno
  • Diarrea
  • Mangiare troppo o troppo poco
  • Nausea
  • Isolamento dagli altri
  • Dolori al petto e battito accelerato
  • Usare fumo, o droghe o alcol
  • Basso desiderio sessuale
  • Procrastinazione
  • Raffreddori frequenti
  • Comportamenti Nervosi

Sempre più realtà lavorative stanno intervenendo introducendo il concetto di centratura mentale ai loro dipendenti e collaboratori attraverso varie metodologie e tecniche. Dalla meditazione alla mindfulness, dal Coaching alla Programmazione Neuro Linguistica.

Tutti questi approcci sono comunque indirizzati ad aiutare l’individuo a cambiare il modo di pensare e filtrare le esperienze in maniera tale da ridurre i livelli di stress e di ansia attraverso una maggiore consapevolezza di sé e una connessione mente-corpo amplificata.

In particolare quando lavoro con persone che si trovano in questo tipo di situazione introduco tecniche di auto-consapevolezza prima per poi passare a tecniche di auto-ipnosi e rilassamento profondo guidato (puoi trovare alcuni esempi nei cd ipnotici che ho creato della serie NBO – Neuro Brain Optimizer) che possano essere usate fin da subito dalle persone.

CoachingI risultati sono pratici e molto rapidi, specialmente per quanto riguarda la riduzione dei livelli di stress.

Le persone imparano a pensare diversamente in maniera da sviluppare sempre maggiore resilienza rispetto alla quantità di attività, lavorative e non che la vita ci mette quotidianamente di fronte per aiutarci a raggiungere con sempre maggiore crescita e soddisfazione le nostre mete.

L’aspetto più importante è che attraverso i percorsi di Coaching, con la PNL le persone notano un costante incremento del benessere con i sintomi dello stress che si dissolvono.

In una realtà che ci chiede sempre di più è giunto il tempo di investire sul capitale umano, sia da parte delle aziende sia da parte del privato.

E’ giunto il momento di diventare più consapevoli, più resilienti, di imparare ad applicare il modello D-K.AL.T. yourself nella vita quotidiana.

Quando vorrai puoi iniziare un percorso per gestire ancora meglio i tuoi livelli di stress, il tuo futuro e il tuo amore per la vita….

 

Marco Valerio Ricci

Licensed NLP Master Trainer & Coach

 

Coaching: Sei un Coach confuso dal marketing?

CoachingCome Coach, e come persona che ama ciò che fa, fin dai primi anni di attività mi sono trovato a confrontarmi con un aspetto fondamentale dell’attività: la promozione.

Avendo studiato economia, una serie di reminiscenze universitarie mi hanno aiutato agli inizi per creare una strategia efficace, ma andando avanti nel tempo, con l’arrivo prepotente di internet e poi del mondo social, mi sono sempre più spesso trovato a dovermi aggiornare per cercare di mantenere il vantaggio competitivo dell’essere stato tra i primissimi in Italia ad entrare nel campo del Coaching e della PNL.

Così mi sono ritrovato a studiare (in molte occasioni mio malgrado) tutto quello che veniva proposto come “vincente”, the ultimate marketing weapon (l’arma definitiva del marketing) e decine di strategie, tecniche e modelli per riuscire a trasmettere al pubblico le competenze mie e dell’azienda che avevo fondato.

Negli anni mi ero reso conto come molti “ultimi arrivati” (se così si può dire di un campo che ha da poco superato i dieci anni di attività) spesso avessero la capacità di riuscire ad attrarre un maggior numero di clienti rispetto a persone molto più esperte…potere di internet, dove spesso non c’è possibilità di un effettivo riscontro e controllo della qualità di quanto erogato e i bassi filtri e competenze degli utenti permettono in moltissimi campi di presentare come valido sulla carta qualcosa, solo perché chi lo ha creato è stato efficace proprio nella parte di marketing.

La mia mentalità, piuttosto pragmatica, mi ha sempre portato a pensare “di necessità virtù”.

Così, come scrivevo, mi sono ritrovato a studiare i tanti modelli che di volta in volta sono andati di moda sul web.

Nel farlo ho sviluppato una particolare sensibilità per comprendere sia quali professionisti che si trovano sul mercato sono validi e quali sono delle “montature” in base al marketing che scelgono di fare, sia e questo è molto più importante, quali oso i parametri per scegliere il proprio stile e approccio di marketing tra le decine presenti sul mercato.

Quando oggi mi trovo nel mentoring per i Coach e Trainer ad aiutare i miei clienti nello start up e nell’acquisizione di nuovi clienti parto proprio da questo livello di comprensione e soprattutto raccomando loro di scegliere non in base a ciò che funziona per altri, bensì a ciò che provoca loro divertimento, leggerezza e piacere nel farlo.

Eh già, questo è il primo grande segreto

se qualcosa non ti piace, non lo farai con passione e il tuo potenziale cliente, lo percepirà, magari non subito, ma nel tempo e a quel punto si allontanerà da te mettendoti nella condizione di continuare a cercarne altri.

Ricorda che mediamente l’acquisizione di un nuovo cliente ha un costo dalle 8 alle 10 volte superiore rispetto alla vendita che effettui ad un cliente fidelizzato (e in questo dato, per cliente fidelizzato includo anche colui che si rivolge al coach sulla base di un passaparola).

Ognuno di noi ha le sue preferenze ed è necessario che nel momento in cui progetti il tuo modo di fare marketing tu ne tenga conto.

Se, per esempio, ami parlare in pubblico ed essere al centro dell’attenzione e meno scrivere, fai in modo di organizzare e aderire ad eventi in cui puoi fare una presentazione in pubblico, piuttosto che ostinarti a scrivere un blog.

Se sei una persona particolarmente social, aperta e amante delle relazioni, partecipa a meeting, conferenze, lavora sui siti social che più ami, non andare solo su Facebook perché c’è tanta gente (c’è anche tanta concorrenza per l’attenzione di queste persone ).

Il secondo segreto è sii preparato!

Quando scrivi o organizzi un discorso in pubblico, o anche one to one, o magari una conferenza on line, assicurati di aver ben pianificato il tuo discorso, la tua argomentazione:

  • individua almeno tre punti chiave che vuoi trasmettere, non troppi di più per evitare di confondere il tuo pubblico
  • decidi a che punto dello sviluppo del tuo discorso parlerai della tua offerta, ma ricorda di mantenere sempre chi vi è esposto coinvolto.
  • ricorda quando tu sei preparato, ti sentirai più sicuro e il tuo pubblico lo noterà.

Il terzo segreto?

Immagina di comunicare ad una persona sola.

Esattamente come quando ti confronti con qualcuno che conosci, che ti è vicino, con cui hai confidenza, crei una vera connessione con la persona, fai altrettanto con il tuo marketing.

Ricorda che ogni persona che entra in contatto con te lo fa comunque individualmente, anche se tu vuoi l’attenzione di molti.

Non preferisci anche tu quando la sensazione è quella di avere una conversazione co qualcuno invece di sentire che qualcuno sta cercando di venderti qualcosa?

A tutti piace comprare, a molto pochi piace sentire che si sta vendendo loro qualcosa.

Mi auguro che ti sia di utilità, e ricorda, se vuoi approfondire il tema, contattami!

Marco Valerio Ricci

Licensed NLP Master Trainer & Coach