“Coaching: Mangia Bene, Pensa Meglio e Vivi Felice”. Seconda parte

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Coaching: Mangia Bene, Pensa Meglio e Vivi Felice

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…..Un cibo può essere descritto attraverso colori, odori, peso, consistenza, sapidità, gusto, percentuale di nutrienti contenuti, quantità di acqua, e così via, fino, al limite, al tipo di vibrazione e di informazione che contiene.

Di suo non ha intenzioni, non ha volontà e neppure un’azione (ovvio, questa è la mia credenza), siamo noi mangiandolo che decidiamo cosa fare di tutto questo che, in fondo non è altro che una serie di informazioni. In un certo senso noi comunichiamo con il nostro corpo anche attraverso l’alimentazione. Mangiare bene? Cioè assumere cibi ricchi di informazioni utili per il nostro benessere, fantastico e raccomandatissimo!

Nel frattempo è importante imparare a conoscerti ancora meglio per comprendere quali sono questi cibi. E qui entra in gioco il Coaching della Salute basato sul modello D-K.a.l.t., per ascoltare di cosa ha bisogno il tuo organismo è importante che ti renda conto di tutti i “culti”, di tute le credenze di cui sei stato educato ad essere vittima nell’arco della tua esistenza. Successivamente che impari a liberartene e a conoscere cosa succede nel momento in cui scegli di fare altro, fino a trovare ciò che funziona meglio per te, ma perché lo percepisci tu, e te lo dice il tuo corpo, non perché qualcun altro lo abbia deciso per te.

A quel punto, per arrivare ad una trasformazione profonda,  l’obiettivo che dovrebbe avere ogni Coach con la “C” maiuscola, nelle sessioni di coaching,  è lavorare sulla necessità di passare attraverso l’accettazione di sé, compresi dei propri errori alimentari, delle proprie abitudini e del proprio passato.

Per questo insieme alla cura del proprio nutrimento fisico è estremamente necessario che tu curi il tuo nutrimento mentale. Cioè quello che pensi di ciò che mangi. Il tuo flusso di pensiero mentre mangi. Pensa a questa sana abitudine ormai spesso in disuso. Un tempo prima di iniziare a mangiare c’era il momento della preghiera di ringraziamento.

Hai mai pensato alla funzione che essa svolgeva e può riprendere a svolgere?

Al di là dei fattori religiosi, ognuno ha i suoi e ritengo vadano rispettati profondamente, appare evidente la funzione meditativa che la preghiera ha. In un certo senso è il modo per interrompere il flusso di pensieri che segue tutte le attività della giornata, dedicarsi al proprio nutrimento, spostando la mente da uno stato di iperattivazione, in cui le frequenza di lavoro sono spesso molto alte e rivolte all’esterno (up-time in gergo PNLlistico), ad uno stato più rilassato e meditativo, incentrato su ciò che è all’interno di noi, sulla nostra consapevolezza della finalità per cui stiamo facendo ciò che ci accingiamo a fare – un lavoro di presenza, nel qui e ora.

Credi che sia troppo dedicare trenta secondi di meditazione prima di mangiare? Magari avendo la televisione spenta e potendo gustare piena-mente tutte le informazioni contenute nel cibo che assumi? In realtà è un’esperienza che al giorno d’oggi dovremmo fare tutti in maggior misura – e mi ci metto in pieno, in quanto si può sempre crescere e migliorare ulteriormente!

Leggi la prima parte di questo articolo

Ecco il mio motto:  Mangia Bene, Pensa Meglio e Vivi Felice

Marco Valerio Ricci

Master Trainer in PNL programmazione neuro linguistica e Coach

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