Programmazione Neuro Linguistica: la conosci vera.mente?

Conoscere la Programmazione Neuro Linguistica: …Ma io la PNL la faccio già!

Eh già, quante volte sento dire questa frase! A volte riferita a se stessi, altre volte in riferimento ad un proprio conoscente o amico che in qualche modo la persona che sta parlando ammira.

Magari conosci anche tu qualcuno che appena gli parli di questa cosa strana che si chiama Programmazione Neuro Linguistica, concludono con una forma di chiusura mentale…a dir poco anti-pnllistica! Specie se partiamo dal presupposto che la Programmazione Neuro Linguistica sia uno stimolo alla ricerca e alla curiosità innata dell’uomo. Come se costantemente qualcuno, una sorta di vocina interna, ci chiedesse “e dietro quella curva, cos’altro c’è?”

programmazione neuro linguistica

In realtà tutte quelle persone che quando leggono o sentono qualcosa che riguarda la Programmazione Neuro Linguistica e dicono “Ma io la faccio già la PNL, e non la devo neppure studiare!” Hanno ragione.

Tutti facciamo già …l’applicazione delle tecniche di Programmazione Neuro Linguistica…e la cosa più interessante che il lavoro del Dr. Bandler non riguarda un insieme di tecniche.

Queste sono solo la codifica di un determinato atteggiamento.

Ciò che personalmente mi ha sempre affascinato e convinto del mondo della Programmazione Neuro Linguistica è il suo pragmatismo.

Non ci basiamo su teorie, ma su modelli, che o funzionano o non lo fanno. Andando più in profondità scopriamo che i modelli, e di conseguenza le tecniche per ottenere il cambiamento, non sono altro che il modello matematico di ciò che funziona nell’essere umano per ottenere uno specifico risultato.

Anche chi ha una fobia o sistematicamente fallisce nell’ottenere risultati applica già una tecnica. E per questo potrebbe, nell’ignoranza, essere chiamato un pnllista. A patto che scopra come fa ad ottenere con costanza quello specifico risultato.

Sia in un caso come nell’altro il fatto è che la stragrande maggioranza delle persone non sanno come fanno ciò che fanno. Cioè non sono padroni del processo neurologico che li porta ad ottenere ciò che ottengono. Questo è il (grave) problema della maggioranza degli esseri umani.

programmazione neuro linguisticaIl vero e unico segreto della Programmazione Neuro Linguistica, non sta nelle tecniche, bensì nell’atteggiamento di curiosità nei confronti della vita.

Nell’idea di poter rispondere alla fatidica domanda “Come fai a fare quel che fai?”. Tutto il resto è solo un orpello per condire il percorso che ti porta a ottenere la libertà mentale e l’auto-consapevolezza per essere in  grado di rispondere da solo a questa domanda.

Così, la prossima volta che durante un corso, o mentre fai una presentazione in cui parli della Programmazione Neuro Linguistica, sentirai il fatidico commento “…la Programmazione Neuro Linguistica la faccio già!” Sorridi, non sei su Candid Camera, sei solo di fronte a qualcuno che si sta difendendo da uno stile di ragionamento più profondo.

Per dirne una, il giorno in cui nel marzo del 2008 fui nominato dal Dr. Richard Bandler “Master trainer inProgrammazione Neuro Linguistica”, al termine della fase delle congratulazioni mi si avvicinarono alcuni vecchi Master Trainer che erano presenti e mi dissero queste testuali parole:

“Benvenuto! adesso puoi iniziare ad imparare davvero cos’è la Programmazione Neuro Linguistica.”

…e direi che questo aneddoto spiega da solo molto più di qualsiasi altra argomentazione.

Ah, per inciso, ho scoperto che i miei colleghi avevano ragione! Quindi, se ti interessa usare la Programmazione Neuro Linguistica, studia, frequenta quanti più corsi possibile più volte che puoi, solo così, gradualmente, riuscirai a comprendere l’essenza di una disciplina che ha già cambiato la vita a milioni di persone.

Marco Valerio Ricci

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica e Coach

Programmazione Neuro Linguistica: l’ipnosi per amare la vita

Programmazione Neuro Linguistica

L’Ipnosi per amare la vita è il mezzo per amare se stessi vivere maggior benessere e raggiungere la Felicità.

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Una delle ipnosi collettive che ha imposto la nostra cultura: la ricchezza materiale porta alla felicità.
Sulla base di questa convinzione diffusa misuriamo il PIL, misuriamo la nostra capacità produttiva, misuriamo il conto in banca, misuriamo il valore di una persona.
Eppure risulta evidente guardandosi in giro che tutto questo non ha nulla a che vedere con la felicità, con il benessere individuale: perché chiamo questo un’ipnosi collettiva?

Perché è un modo di pensare che non viene messo in discussione dagli individui, neppure quando si accorgono di avere più di quanto sarebbe loro necessario e nonostante tutto si sentono infelici, depressi, arrabbiati, tristi.

E’ incredibile sentire i commenti delle persone del tipo “Sai sono stato in quel tal posto, e non hanno niente, è come andare indietro nel passato. Eppure la gente è allegra, felice, non importa loro niente di non aver soldi o di che vivere.”
Osservazioni di questo tipo dimostrano che la persona è stata chiaramente ipnotizzata, cioè non pensa con la sua testa, ma segue una non logica in cui è stato immerso fin dalla primissima infanzia. Così non si riesce a rendere conto di vivere in un mondo assurdo e surreale.

Dove non esiste una logica legata al benessere individuale, al rispetto della persona, della sua volontà ed esigenza.

Questo si può facilmente estendere in ogni ambito della nostra vita: dalla salute, all’alimentazione (il cibo che mangiamo è sempre meno ricco di sostanze nutrienti), ai rapporti di coppia (le persone ancora si basano su concetti di relazione creati in contesti non più esistenti), dalla giustizia, alla politica, alla scuola e qui è ormai evidente e sotto gli occhi di tutti la situazione paradossale che nella nostra cultura si vive.
Queste osservazioni mi hanno spinto a rompere questo equilibrio, a voler fare qualcosa di diverso per le persone. Chi mi conosce mi definisce “buono”, alcuni colleghi lo hanno addirittura affermato durante alcuni corsi. Non so se quello che faccio e che creo sia dovuto ad un concetto di bontà, sicuramente io lo definisco amore per la vita, rispetto per l’esistenza.

Trovo che questo stato ipnotico generale vada contro questi principi che mi muovono e questo mi ha portato a creare un seminario che ha esattamente l’obiettivo di permettere alle persone di liberarsi dall’ipnosi che vive nella sua vita.

L’ipnosi per Amare la Vita ha questo scopo: aiutare le persone ad AMARE LA VITA, in particolare la loro!

E imparare a conoscere come alterare i propri stati di coscienza è il mezzo indispensabile per far si che questo avvenga realmente.
Chiediti, puoi veramente permetterti di continuare a vivere una vita inconsapevole? Limitato da quello che altre persone, persone che magari neppure conosci, hanno deciso per te…e non ti piace neppure, ma non sai come metterlo in discussione!
Io credo che sia il diritto di ogni persona vivente perseguire la propria felicità. E per perseguirla fino in fondo è necessario scoprire quale sia quella personale di ognuno, per poi sostituirla a quella parvenza indotta da fattori esterni e che è sottesa da un’idea, diffusa e che rimane in sottofondo: la felicità non esiste.

Se ci pensi questa è la base che spinge la maggior parte delle persone a ricercare, ma non la reale felicità, ma i surrogati proposti dalla cultura occidentale.
Ancora un’ultima osservazione, per lasciare che anche la tua anima si impossessi di un demone positivo.

La cultura ancestrale da cui deriva la nostra, quella greca, usava una parola “eudaimonia” per indicare lo stato di felicità. Il significato è dato dall’idea di essere posseduti da un genio/demone buono nel momento in cui siamo in armonia con i nostri talenti e la nostra vera essenza.

programmazione neuro linguistica

Pensa che EUDAIMONIA è ancora oggi una parola presente sul vocabolario italiano. Qualcosa su cui meditare non credi?
Ti invito a riscoprirla nella tua vita, a scoprire realmente chi sei, a manifestare nel mondo i tuoi talenti e la tua vera essenza. E se vorrai essere allenato a farlo…ti posso presentare qualcuno che da oltre quindici anni fa questo nella vita.
Splendente giornata, vita, esistenza…

Marco Valerio Ricci   Master Trainer in PNL, programmazione neuro linguistica e Coach

Coaching: Mental coach? Per chi vuole ottenere risultati straordinari!

Coaching: Mental coach? Solo per chi vuole ottenere risultati straordinari!

Nell’ aprile del 2011 è uscito sul Corriere della Sera un articolo sulla professione del Mental Coach.

(Lo puoi trovare qui insieme alla raccolta di interviste apparse sulle migliori testate nazionali ed internazionali che mi riguardano 🙂 )

coaching

Ancora una volta è stata messa in luce la grande utilità di avere un preparatore mentale per tutti coloro che vogliono raggiungere risultati che vanno al di là dell’ordinario.

Ormai gli articoli sull’argomento sono così tanti e le tesi di laurea che presentano i vantaggi per la vita di atleti, ma anche aziende e persone comuni, sono così approfondite che pare quasi superfluo parlarne.

E allora perché ne scrivi? …penserà qualcuno! Perché la notizia questa volta è stata ripresa in così tanti ambienti e situazioni che forse è veramente l’occasione di mandare anche nella rete, e non solo tra i cultori di un approccio più consapevole delle proprie capacità nella vita, un ondata di messaggi e di energia che parla del mental coaching.

Già nel 2007 quando diventai il primo Mental Coach italiano a entrare a far parte dello staff di una nazionale maggiore italiana (La Nazionale Italiana di Rugby dell’allora allenatore Pierre Berbizier) uscirono in merito a questa figura, e un pò mi compiaccio di essere stato uno dei primissimi a contribuire alla diffusione di questa figura in Italia.

Perché è importante il ruolo del Mental Coach? Sembra una risposta ovvia, eppure non lo è…il mondo di oggi ci sottopone a così tante richieste e stress (positivi e negativi al contempo) che gestire tutti gli aspetti della nostra vita emotiva diventa quasi impossibile.

Questo non per mancanza di capacità , ma solo per la quantità di input che quotidianamente riceviamo, e allora sia che tu sia uno sportivo di alto livello sia che tu sia una persona che semplicemente vuole riuscire ad essere più felice nella vita, puoi trarre giovamento dal supporto di un professionista che studia i meccanismi della mente e ti sa allenare ad esprimere il meglio delle tue capacità.

E’ evidente che la professione del Mental Coach è destinata a diffondersi molto di più di quanto non sia adesso, ma è importante che sia curato in profondità l’aspetto professionale seguendo una scuola di coaching seria e professionalizzante. Per chi è pronto a intraprendere una nuova grande avventura in un mondo affascinante e foriero di soddisfazioni, allora questa è veramente una grande opportunità.

Marco Valerio Ricci

Master Trainer in PNL programmazione neuro linguistica e Coach

Coaching: il coach, allenatore della felicità

Coaching: il coach, allenatore della felicità

Personalmente negli incontri di coaching a Roma o ad Aosta ho l’obiettivo di aiutare chiunque abbia bisogno di allenarsi alla felicità.

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Nelle sedute di coaching ti incoraggio a scoprire le carte con te stesso accompagnandoti alla realizzazione di quelli che sono i tuoi sogni, ad una maggiore conoscenza di te, ad un livello di libertà personale superiore, soprattutto a esprimere te stesso e ad allenarti alla felicità.

Quando qualcuno ci chiede l’età, l’informazione che in realtà ci viene richiesta è quella che possiamo definire la nostra “età cronologica”, cioè il numero di anni che siamo stati su questo pianeta. Sicuramente questo è qualcosa riguardo al quale non abbiamo alcuna possibilità di intervenire per effettuare alcun tipo di cambiamento.

In realtà, ciascuno di noi può anche riconoscere di avere un’età “biologica”, ed è proprio questa che ha una grandissima influenza sulla durata e la qualità della nostra vita.

Questa è un’ottima notizia, in quanto è un aspetto che abbiamo il potere di influenzare e di cambiare poiché dipende in gran parte da noi, dai nostri comportamenti e dal nostro stile di vita.

Le scelte che ognuno di noi fa nel corso della sua vita quotidiana contribuiranno a renderlo più vecchio o più giovane. Chi fa le scelte giuste, tra un anno potrebbe essere più giovane di adesso se si considera l’età biologica.

So già che qualcuno tra voi si starà dicendo “Mmm, interessante. Anche a me piacerebbe ringiovanire nel prossimo anno. Marco Valerio dimmi cosa devo fare, sono pronto a tutto!”.

In realtà ottenere un risultato di questo genere è auspicabile per ognuno di noi, anzi nel mio modo di vedere le cose le strategie per diminuire o perlomeno mantenere la propria età biologica andrebbero insegnate già ai bambini durante il periodo della scuola.

Ma per chi non avesse avuto la fortuna di entrare in contatto con insegnanti illuminati e in grado di andare oltre l’insegnamento della “lezioncina”, ecco qualche suggerimento introduttivo che vuole essere principalmente uno stimolo a ricercare e a scoprirne di più sull’argomento.

Nella mia esperienza ho scoperto che non esiste una singola tecnica che funzioni per tutti e che una volta applicata dia risultati automatici.

Il segreto è creare un approccio olistico che comprenda l’essere umano nella sua interezza considerando le interazioni mente corpo.

Personalmente nel mio percorso individuale per il mantenimento di quella che amo chiamare “gioventù biologica” adotto un cocktail di strategie che nel tempo ho imparato ad integrare tra loro per un’efficacia ottimale.

Lavorare sulla propria età biologica parte dal gestire il proprio equilibrio emozionale, abilità che potete sviluppare con tecniche di auto-ipnosi, meditazione e rilascio emozionale applicate quotidianamente al mattino appena svegli e la sera per ripulirsi dagli stati emotivi vissuti durante la giornata; questo offre anche l’opportunità di un riposo di qualità che permette un migliore recupero di energie.

Marco Valerio Ricci
Master Trainer in PNL, programmazione neuro linguistica e Coach
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Programmazione Neuro Linguistica: Se sapessi…

Programmazione Neuro Linguistica: Se sapessi….

Una buona regola per vivere stati di benessere e serenità è l’attenzione a comunicare le proprie emozioni e stati d’animo a coloro a cui vogliamo bene.

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Quanti di noi lo fanno?

Durante i miei corsi in cui rilascio il Certificato Internazionale di Practitioner in Programmazione Neuro Linguistica (PNL) scopro che sono sempre meno di quelli che ne trarrebbero giovamento.

Per tutti questi, e sono sicuro che anche voi ne conoscete qualcuno, ho tradotto un pensiero poetico di autore ignoto che un mio collega americano mi ha inviato.

“Se sapessi che fosse l’ultima volta che ti vedo addormentarti, ti abbraccerei più stretto e pregherei di vegliare sulla tua anima.

Se sapessi che fosse l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei e darei un bacio e poi ti richiamerei per dartene un altro.

Se sapessi che fosse l’ultima volta che sento la tua voce farei un video di ogni azione e parola, così da poterlo rivedere giorno dopo giorno.

Se sapessi che fosse l’ultima volta che posso usare un minuto del mio tempo libero mi fermerei per dirti “Ti voglio bene” invece di dare per scontato che tu lo sappia già.

Se sapessi che fosse l’ultima volta che io posso condividere la mia giornata con te, non la lascerei scivolar via.Perchè sicuramente c’è sempre un domani per ricomporre un litigio e abbiamo sempre una seconda opportunità per rendere tutto perfetto.

Ci sarà sempre un altro giorno per dirti “Ti amo”e sicuramente ci sarà un’altra opportunità per dirti “posso fare qualcosa per te?”

Ma se per caso mi dovessi sbagliare, e oggi fosse tutto ciò che ho a disposizione, vorrei dirti quanto ti voglio bene e spero che non lo dimenticheremo mai.

Domani non è garantito per nessuno, giovane o vecchio che sia, e oggi potrebbe essere l’ultima opportunità che hai per tenere stretta la persona che ami.

Quindi, se stai aspettando domani, perché non farlo oggi?

Se domani non arrivasse mai, sicuramente rimpiangerai il giorno in cui non ti sei preso del tempo extra per un sorriso, un abbraccio o un bacio ed eri troppo occupato per soddisfare a qualcuno quello che poi si è rivelato il suo ultimo desiderio.

Quindi tieni vicino a te i tuoi cari oggi, e sussurra loro nell’orecchio, dì loro quanto li ami e che vorrai loro per sempre bene.

Prenditi il tempo per dire “Mi dispiace”, “Perdonami”o “Grazie”e se domani non dovesse arrivare, non avrai nessun rimpianto su ciò che hai fatto oggi.”

Questo è il presupposto per assaporare ogni istante della nostra esistenza.

Marco Valerio Ricci

Vivete con passione.

Master Trainer in PNL programmazione neuro linguistica e Coach