Programmazione Neuro Linguistica: Riflessioni su R. Bandler

Programmazione Neuro Linguistica: Riflessioni su un commento di Richard Bandler del 1989

Recentemente ho ritrovato uno dei filmati del dr. Richard Bandler che abitualmente analizzo e studio ho ritrovato una frase che più volte, in diverse modalità ho sentito ripetere da Richard:

“Il fatto che voi abbiate una soluzione non la rende l’unica soluzione e neppure sempre la migliore soluzione.

Una delle cose che è successa nei corsi di formazione in Programmazione Neuro Linguistica che ho scoperto nell’arco degli anni, è che le persone hanno confuso le tecniche con la tecnologia.

Programmazione Neuro LinguisticaLa tecnologia della Programmazione Neuro Linguistica è una tecnologia che permette di acquisire informazioni e gran parte invece ne è pervenuto al di fuori è una serie di tecniche, alcune delle quali sono utili, mentre altre non le usiamo più…” Questo dichiarava il Dr. Richard Bandler già nel 1989.

E pensare che ancora oggi si trovano in circolazione corsi che pretendono di insegnare tecniche estremamente obsolete e ormai praticamente inutili come la “ristrutturazione in 6 passi” ed altre.

Una delle cose più importanti da comprendere nell’ambito della Programmazione Neuro Linguistica è che è una tecnologia particolarmente giovane ed in continuo divenire.

Nel momento in cui se ne apprendono le basi e poi si arriva al livello di certificazione come Licensed NLP Master Practitioner si deve essere in grado di estrarre le informazioni dalle persone e dal mondo che ci circonda al livello tale da creare le vostre stesse tecniche.

Questo deve essere l’obiettivo per qualsiasi Master Practitioner.

Avendo l’opportunità e l’onore di assistere alle certificazioni internazionali nell’ambito dei vari livelli di Programmazione Neuro Linguistica impartiti dal dr. Richard Bandler ho un punto di vista privilegiato rispetto al mondo della Programmazione Neuro Linguistica sia mondiale che italiano e noto che esistono notevoli differenze.

Il grande e veramente grave problema del mondo della Programmazione Neuro Linguistica in questo momento in Italia è che in molti casi non è stata insegnata in maniera approfondita secondo gli standard dell’NLP Society di Richard Bandler e le persone che arrivano al momento della certificazione per diventare Trainer in Programmazione Neuro Linguistica (ma anche quando le persone vengono a ri-frequentare i livelli Practitioner e Master Practitioner – necessario per diventare veramente esperti nella materia) spesso non hanno chiaro l’epistemologia da cui la Programmazione Neuro Linguistica deriva, e spesso neppure hanno compreso appieno l’idea in continuo divenire e sviluppo su cui si basa la Programmazione Neuro Linguistica.

Di base il lascito del dr. Richard Bandler è da sempre quello di essere superato dai suoi allievi, con l’obiettivo da lui stesso sempre dichiarato che creino nuove metodologie, tecniche e approcci all’interno della Programmazione Neuro Linguistica, perché questo è ciò che la farà evolvere e permetterà a ciascuno di noi di migliorare questo mondo in cui tutti noi viviamo.

Voglio essere chiaro, magari a costo di risultare poco simpatico e per alcuni poco “politically correct”, il mio consiglio è quello di fare molta attenzione a quegli insegnanti che ancora usano o insegnano ciò che è ormai antiquato e superato…per definizione quella non è Programmazione Neuro Linguistica!

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Programmazione Neuro Linguistica: FeliceMente, riflessioni.

Programmazione Neuro LinguisticaProgrammazione Neuro Linguistica: realizzare se stessi è il sogno di moltissime persone, oggi, come ieri, come anche nel prossimo futuro.

E’ la nostra cultura che ce lo impone, fin dalla nascita e di per sé non c’è nulla di male in questo.

Riflessioni sull’articolo di Francesca Cerno del 16 gennaio 2010 su Accademia dei Coach.

FeliceMente – La Programmazione Neuro Linguistica consente di ottenere cambiamenti visibili in un attimo.

“L’essere umano fin dai tempi più remoti è alla ricerca di un significato per la propria esistenza e la realizzazione di sé è appunto uno dei mezzi per raggiungere la sensazione data dalla consapevolezza di avere “significato”.

Addirittura lo psichiatra e neurologo austriaco Viktor Frankl, ex deportato nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale, grazie ai suoi studi riconobbe che le persone che riuscirono a sopravvivere agli stermini erano proprio coloro che mantenevano la voglia di vivere, perché sentivano di avere un “significato” nella loro esistenza.

A lui si deve la definizione di “nevrosi noogena” secondo cui l’equilibrio psichico dell’individuo dipende dalla percezione significativa del sé e del proprio vissuto.

L’idea di Frankl era che quando l’individuo non si sente “significativo” cerca di compensare attraverso atteggiamenti distruttivi verso l’esterno o verso di sé, oppure attraverso l’uso di forme di gratificazione artificiale come le droghe o altri surrogati.

Ovviamente aspetti di questo genere vanno ad influenzare l’aspetto valoriale dell’individuo stesso. Inoltre diventa difficile essere soddisfatti in quanto “non se ne ha mai abbastanza”, proprio perché non è stata definita una misura dell’abbastanza.

Quando parlo di questo ai corsi spesso mi viene alla mente un commento che in più occasioni sento fare dal dr. Richard Bandler, che tradotto suona così

“Se non riesci a godere di ciò che hai, come puoi godere dell’avere ancora di più?”.

Cosa possiamo fare quindi per realizzare noi stessi, visto che spesso non viene insegnato proprio il “come farlo”? Innanzitutto è necessario comprendere e riconoscere il nostro valore intrinseco, come esseri umani, a prescindere da misure esterne a noi. Chiariamo poi a noi stessi, magari attraverso un percorso di coaching o di crescita nei corsi di Programmazione Neuro Linguistica, qual è il nostro fine, il nostro scopo nella vita.

Sempre ricordando la massima che spesso cito durante i corsi

“Sii umile perché sei parte della terra. Sii nobile in quanto sei della stessa materia delle stelle.”

Per il resto è necessario sviluppare l’abilità e la voglia di cambiare e di svilupparsi in maniera innovativa e diversa dal passato, reinventando noi stessi quotidianamente nella direzione che ci permette di avvicinarci ogni giorno di più alla nostra missione, mantenendo sempre l’attenzione al significato intrinseco che abbiamo scelto per la nostra vita. ma questo, lo sappiamo è una questione spirituale.

Ancora un monito per oggi, come dice Robin Sharma

“Meglio fallire nel vivere la tua vita nel miglior modo possibile, piuttosto che vincere nel vivere la vita di qualcun altro”.

Per il tuo successo e la tua felicità.

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Programmazione Neuro Linguistica…ora è scientifico!

Trasforma le emozioni con la Programmazione Neuro Linguistica…ora è scientifico!

Alcuni mesi fa ha destato scalpore e molti commenti su facebook un articolo in due parti sulla scientificità o meno della Programmazione Neuro Linguistica, che puoi rileggere qui

“PNL: la Programmazione Neuro Linguistica è scientifica? (I parte)”
“PNL: la Programmazione Neuro Linguistica è scientifica? (II parte)”

Per tutti coloro che sono interessati all’argomento, e alla gestione delle emozioni…leggete le prossime righe c’è qualcosa di molto interessante che scoprirete!
In effetti arriva finalmente ancora una nuova conferma “scientifica” di quanto insegniamo nei corsi di base di Programmazione Neuro Linguistica.
Qualche tempo fa è comparso sui Proceedings of National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America uno studio effettuato per localizzare la posizione in cui gli esseri umani provano e sentono le emozioni.

Addirittura dallo studio è nata una mappa che aiuta a localizzare i luoghi fisici all’interno del nostro corpo in cui vengono localizzate. (La “Bodily maps of emotions” la potete trovare a questo link : http://www.pnas.org/content/111/2/646.figures-only )

Chiunque abbia seguito un corso di PNL sa che una delle modalità di lavoro più usate ed efficaci che la Programmazione Neuro Linguistica adotta è quella di aiutare la persona ad individuare la posizione di un’emozione, di identificarne le sottomodalità (potremmo chiamarle le caratteristiche qualitative sottili) con maggior precisione possibile in maniera da portare ad un maggior livello di consapevolezza dell’individuo quanto sta creando nel suo corpo, per poi imparare a modificarlo e quindi a ristrutturare la propria esperienza emotiva trasformando l’emozione in una diversa più funzionale allo stato desiderato.

Ebbene si, come potete vedere dalle immagini qui sotto ora è stato ufficialmente provato che ciascuna emozione ha una posizione all’interno del corpo (come se l’esperienza comune di ognuno di noi nel quotidiano non fosse sufficiente, ma non voglio fare polemica con l’approccio scientifico questa volta…).

Programmazione Neuro Linguistica

Questo comporta anche il secondo assunto della Programmazione Neuro Linguistica, che è quanto a noi intessa maggiormente, cioè che se riusciamo a spostare la sensazione all’interno del corpo, anche l’emozione ad essa correlata cambierà.

So che sto scrivendo qualcosa che per chi conosce la Programmazione Neuro Linguistica è noto, quello che ritengo importante in realtà è che le persone acquisiscano coscienza che, unendo questa comprensione con le conoscenze sulle risposte neuro-associative, l’esperto in Programmazione Neuro Linguistica potrà aiutare le persone che si rivolgono alla sua professionalità partendo dal lavoro più emozionale e guidando successivamente il cliente a modificare i suoi risultati passando attraverso le strategie inconsce e di pensiero.

Poi, una volta fatto questo basterà creare un classico sistema di propulsione per rendere automatico il processo interno nel momento in cui la persona sia esposta alla situazione che inizialmente la faceva accedere ad uno stato emozionale non voluto.

Rileggendo quanto ho appena scritto, immagino lo sguardo di alcuni lettori…della serie: “Mi puoi fare un esempio pratico?”.

Eccolo:

“Alcuni mesi fa stavo lavorando con una donna di circa 25 anni, la chiamerò con il nome inventato di Simona per questioni di privacy.

Si era rivolta a me chiedendomi un percorso per aiutarla ad avere più soddisfazione nella vita. Tralascerò il grosso del lavoro, mi voglio invece concentrare su un particolare che venne fuori durante una sessione.

Questa donna, aveva difficoltà a sentirsi a posto nell’ottenere risultati lavorativi e nelle relazioni affettive a causa dei suoi legami burrascosi con la famiglia di origine, in particolare con la figura del padre, un uomo molto protettivo e con origine e principi “del sud Italia”, come diceva lei.

Inizialmente aveva difficoltà a definire esattamente dove fosse localizzata esattamente l’emozione (questo è un classico segnale di quando le emozioni coinvolte sono molteplici -rabbia, amore, ansia ed altre tutte rivolte alla stessa linea di relazione umana).

Così lavorammo per differenze rispetto ad altre sensazioni corporee e riuscì a individuarla. Quando le chiesi nuovamente dove sentisse questa emozione, la individuò come una sorta di macigno al centro del petto che le prendeva fino alla parte alta dello stomaco.

Ovviamente si sentiva oppressa e con il respiro corto (tipico di quando un’emozione prende al livello del diaframma). Le chiesi a quel punto di concentrarsi sull’area che mi aveva descritto e di tossire tre volte, sempre più forte e al terzo colpo di tosse di immaginare di prendere quel macigno con le due mani, di tirarlo fuori dal suo corpo e metterlo davanti a lei.

Una volta fatto le chiesi se quel macigno avesse una forma e nel caso di descrivermela – per i tecnici questa è un’evidente dissociazione visivo-cinestesica.

A quel punto fu anche in grado di individuarne il colore oltre che la forma. Le chiesi di lasciare lì il macigno e di camminare, descrivendomi le sue sensazioni. Fu stupita dalla leggerezza che provava, da parte mia potevo calibrare ed osservare una diversa postura a livello delle spalle e una tensione dei muscoli del viso decisamente inferiore a prima, nonché una maggiore elasticità nella camminata.

Le chiesi di verificare se procedendo nella vita con questa nuova sensazione lei ritenesse di poter raggiungere ciò che desiderava con maggiore facilità. Simona mi disse che effettivamente si sentiva molto più libera di condurre la sua vita, più padrona di sé e spensierata. Le spiegai che quell’emozione, rappresentata da quella forma l’aveva accompagnata per tanti anni nella sua vita e che le aveva permesso di organizzarsi in una maniera che oggi aveva un equilibrio, benché non fosse quello voluto.

Di conseguenza non poteva semplicemente eliminarla e lasciarla nel mio studio, avrebbe dovuto imparare a trasformarla giorno dopo giorno, finche non avesse acquisito una tale padronanza rispetto alla sua vita che sarebbe stata disposta a lasciarla andare, in quanto il macigno si sarebbe sgretolato giorno dopo giorno dentro di lei, mentre lei cambiava abitudini e comportamenti in maniera ecologica per la sua vita.

Mi ero inizialmente fatto raccontare da Simona in quali occasioni questa emozione facesse la sua comparsa e a quel punto le chiesi di richiamare alla mente occasioni in cui prima provava l’emozione per verificare che in quei momenti fosse adeguato che quell’emozione non ci fosse più.

Poi creammo insieme un ancoraggio per cui ogni volta che si fosse trovata in quelle situazioni quello che prima era un macigno si sarebbe parzialmente sgretolato, perdendo ogni volta alcuni pezzi.

Verificata la funzionalità di questo processo decidemmo anche di cambiare colore al macigno, in maniera che mentre ancora lo portava con se per qualche tempo, le desse comunque un senso di energia e benessere, in quanto facente parte della sua stessa vita.

In questo modo, pur non avendo più la risposta di blocco che aveva prima Simona è riuscita ad effettuare il suo percorso verso una maggiore consapevolezza di sé ed una maggiore libertà personale, effettuando il cambiamento non solo spinta dalla voglia di lasciare andare il passato, ma anche attratta verso il futuro che desiderava in maniera ecologica per se stessa.”

E tu, come aiuti i tuoi clienti a modificare le loro emozioni in maniera che siano più funzionali ancora?

E come modifichi le tue quotidianamente?

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Programmazione Neuro Linguistica: usare l’ipnosi per affrontare lo stress

In molte persone mi chiedono se la Programmazione Neuro Linguistica può essere efficace per imparare a gestire lo stress, una parola a cui si ascrivono molti significati, ma che tradotta letteralmente non vuol dire altro che tensione.

Come molti sanno esistono due classificazioni dello stress, uno positivo definito eustress (stesso suffisso di eu-foria ) e uno negativo, definito distress (stesso suffisso di distruttivo).

E’ necessario ricordare come una mancanza di tensione produttiva verso la performance abbia un influenza negativa sull’intensità di qualsiasi tipo di azione al pari di uno stress eccessivo, fuori controllo.

Da diversi anni la PNI, Psico Neuro Immunologia ha provato l’incidenza estremamente negativa nella vita delle persone dello stress. Lo stress ha un impatto praticamente su tutto. Uccide la libido, la capacità di godersi la vita, è causa di rabbia, di tristezza e depressione.

Lo stress rende le persone rabbuiate, le porta a commettere errori e più di tutto limita il talento creativo e le abilità di chi lo prova portando quelle persone a focalizzare la propria attenzione sulla paura di sbagliare, di non farcela, di non essere all’altezza, del giudizio, di deludere le aspettative delle persone che le circondano e così via.

Come possiamo quindi abbassare i livelli di stress in maniera rapida?

Uno dei metodi universalmente riconosciuti per imparare a gestire lo stress è la meditazione. Esistono diverse forme di meditazione e tantissime scuole. Alcune con un orientamento simil-religioso, altre con approcci decisamente laici.

Nella mia esperienza e dai feedback che ricevo dalle persone che si sono rivolte a me negli anni, mi sono reso conto che la meditazione, pur essendo un approccio efficace, presenta varie limitazioni, specialmente in termini di cambiamento di abitudini che richiede.

La prima volta che mi affacciai al mondo della Crescita Personale fu quando avevo 14 anni e il mio professore di educazione fisica in prima liceo ci presentò e fece sperimentare il Training Autogeno. Quando lo conobbi, mi si aprì per la prima volta un nuovo mondo, ed essendo io notoriamente curioso, cominciai a sperimentare alla ricerca di tutti gli effetti e le conseguenze possibili e raggiungibili grazie a quello specifico training.

Fu un’avventura di ricerca entusiasmante e sono convinto che gran parte delle mie conoscenze e comprensioni sull’essere umano negli stati alterati di coscienza sia dovuta a quei primi esperimenti e ricerche personali svolti in età adolescenziale. Per dirla tutta il Training Autogeno è un ottimo metodo per aiutare le persone che sono in stato di stress.

Allo stesso tempo, andando avanti con i miei studi di Programmazione Neuro Lingustica, mi sono reso conto che esistono modalità ancora più rapide ed efficaci per imparare a gestire lo stress, fino ad annullarlo.

Oggi come oggi, a chi mi pone la domanda dell’inizio di questo articolo, rispondo, il modo più efficace per imparare a gestirlo è proprio quello di usare quella parte della Programmazione Neuro Linguistica dedicata all’Ipnosi.

Uno degli usi dell’ipnosi è quello di renderla un mezzo per permettere alle persone di entrare in uno stato alterato molto simile alla meditazione, con tutti gli stessi benefici.

Spesso le persone rimangono confuse dai contenuti dell’ipnosi. Spesso dalle credenze popolari derivanti da spettacoli di ipnosi da palcoscenico di dubbio valore e gusto in cui si usano delle tecniche di suggestione e si sfrutta la compiacenza del pubblico per fare spettacolo prendendo in giro il malcapitato.

L’ipnosi ovviamente non è nulla di tutto questo, è un processo naturale che l’ipnotista sa amplificare o a cui sa far accedere la persona attraverso delle tecniche di comunicazione verbale, para-verbale e non verbale, fino a far raggiungere al soggetto ipnotizzato uno stato di concentrazione in cui è possibile comunicare in maniera più facile con l’inconscio del soggetto stesso.

In effetti, in uno stato di ipnosi è anche possibile che le persona entri in uno stato di concentrazione attraverso il quale è possibile comunicare con l’inconscio della persona in maniera diretta. Immaginate solamente di poter dire, adesso, al vostro cervello di andare a lavorare sulle cause che generano la reazione di stress, o ancora meglio, sulle strategie inconsce con cui le persone producono il loro stato.

In realtà più ipnosi fai e più abilità nel rilassamento riesci a sviluppare. E’ un’abilità naturale che puoi esercitare facilmente attraverso l’esercizio e la pratica divenendone esperto rapidamente.

La mia raccomandazione per combattere lo stress è quindi di imparare come rilassarti fino a diventare anche un abile meditatore è quello di usare l’ipnosi con te stesso ogni volta che puoi. Piuttosto che ricercare invano una pace interiore, segui e fai induzioni ipnotiche.

E’ facile trovarne sul mercato ( http://www.macrolibrarsi.it/data/partner/716/28181.html ), e puoi anche semplicemente sederti su una poltrona, o sdraiarti, mettere le cuffiette e lasciare che l’ipnotista faccia il suo lavoro.

Alcune induzioni ipnotiche di prova le puoi addirittura trovare gratuitamente su internet, o su youtube, una fonte dove puoi trovare tanto materiale di prova per rilassarti e diminuire lo stress.

Ovviamente è possibile scegliere anche registrazioni che hanno dei fini specifici, in maniera tale da ottenere il doppio dei benefici, anche se non necessariamente dovrai cercare qualcosa progettato esplicitamente per combattere lo stress.

Qualsiasi induzione ipnotica rilassante ha un effetto di diminuzione del livello di stress. In più alcuni programmi utilizzano l’abbinamento di musica alla voce dell’ipnotista.

Nello specifico, nel programma che ho progettato insieme alla mia collega Daniela Nuti e al violinista Gabriele Saro, abbiamo scelto di utilizzare una musica a 432 Hz studiata specificatamente per coadiuvare il lavoro di ottimizzazione dei processi neurali programmazione neuro lingustica

(il programma si chiama NBO Neuro Brain Optimizer, lo puoi trovare qui –  http://www.macrolibrarsi.it/data/partner/716/28181.html).

Gli effetti di una buona induzione abbinata ad una musica potente sono veramente incredibili. Il mio consiglio, se vuoi avere un ruolo maggiormente attivo nel diminuire lo stress che puoi vivere nelle tue giornate, è di sperimentare te stesso nell’auto-ipnosi.

Entrare in uno stato di auto-ipnosi è molto più semplice di quanto la maggior parte delle persone pensi ed è una delle maniera più facili ed efficaci per migliorare la tua vita, in ogni area: ti permette di diventare più felice, migliorare negli sport, nelle relazioni sociali o in quelle intime,

L’unico vero limite dell’efficacia e delle applicazioni dell’autoipnosi è dato dalla tua immaginazione. Definisci ciò che vuoi ottenere in maniera positiva, visualizzalo in maniera da fornire una direzione alla tua mente, dopodiché inizia la tua prima auto-induzione.

Fammi sapere come va, Per il tuo successo!

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach

Programmazione Neuro Linguistica: raggiungi l’equilibrio

Programmazione Neuro Linguistica: raggiungere l’equilibrio in 3 semplici passi.

Uno dei segreti ricercati con minor perseveranza per essere felici è il raggiungimento di un Equilibrio, cioè di uno stato di centratura interiore che permette di essere noi gli artefici del nostro destino,di non lasciarci condizionare da eventi che possono sicuramente colpire, ma non devono in nessun modo impedirci di rialzarci e riprendere il nostro cammino.

Un po’ di tempo fa Donald Trump è stato il 2327mo personaggio a ricevere il riconoscimento sulla Walk of Fame di Holliwood. Pochi giorni dopo il suo programma televisivo, il famoso The Apprentice, un reality show sul Business dove diceva ai candidati che non superavano la settimana “Sei stato licenziato!”

E’ stato cancellato…in definitiva qualcuno dalla NBC deve aver chiamato il buon Trump e avergli detto “Sei stato licenziato!”.

I paradossi della vita!

Andando oltre il gossip, vi chiedo, quale sarebbe stata la vostra reazione al suo posto? Quanto sareste in grado di incassare il colpo? E quanto vi sentireste in grado di rialzarvi con prontezza?

Raggiungere un Equilibrio è uno dei fattori chiave per poter vivere in ogni situazione in maniera serena ed equilibrata.

Programmazione Neuro LinguisticaNel momento in cui sperimentiamo lo stato di Equilibrio, siamo nel qui ed ora, siamo nel centro energetico di noi stessi, non abbiamo nessun bisogno, semmai una volontà pura che nasce dall’allineamento del nostro cervello mentale (il cervello in senso stretto), del nostro cervello emotivo (il cuore) e del nostro cervello istintivo (le viscere).

Come si fa a raggiungere questo tipo di stato?

Per molti potrebbe sembrare impossibile, o il frutto di anni e anni di pratica buddista di distacco dal mondo.

In realtà la Programmazione Neuro Linguistica lavora inizialmente proprio su questo.

La capacità di riuscire a gestire le proprie emozioni è proprio il frutto dell’aver raggiunto uno stato di equilibrio interiore tale per cui ciò che avviene al di fuori di noi non può influenzare i nostri stati d’animo; bensì siamo noi a scegliere lo stato interiore migliore con cui rispondere agli eventi esterni.

Come fare nel concreto? Ecco una semplice strategia in tre passi per iniziare a trasformare il significato da te percepito di un evento in qualcosa che ti permette comunque di mantenere il tuo equilibrio:

  1. Realizza che la realtà non è reale, ma solo ciò che il tuo sistema mente-corpo è in grado di percepire della realtà, con tutte le sue limitazioni di percezione (generalizzazioni e cancellazioni) e distorsioni.
  2. Individua almeno tre differenti conseguenze di un determinato evento, di cui almeno una positiva.
  3. Allontana, nella tua mente, le rappresentazioni mentali delle conseguenze negative fino a renderle poco nitide e sfocate e nel contempo avvicina a te la rappresentazione della conseguenza positiva fino a renderla così vicino da poterla toccare. A questo punto associati alla tua rappresentazione interna.

Fammi sapere come va nella gestione degli imprevisti.

Ti senti più in equilibrio?
Più motivato?
O forse, semplicemente neutro in relazione a qualcosa che è accaduto e non ci puoi fare nulla?
In ogni caso, metti sempre più in pratica questi suggerimenti…e fammi sapere i tuoi risultati!

😉 Provo sempre curiosità per i tuoi risultati.

Marco Valerio Ricci ***L’Allenatore della Felicità***

Master Trainer in Programmazione Neuro Linguistica & Coach